giovedì 27 aprile 2017
Ieri “L'Osservatore” (p. 8): «Il Papa: consolazione per i cristiani e fraternità per il mondo islamico». Bel programma, per caso con risposte immediate diverse, ma eloquenti. Sul “Giornale” (p. 11) una dichiarazione di Matteo Salvini in tema migrazioni. Dissente, ma con consiglio finale: «Non ascoltare quello che dice il Papa, ma imitare quello che fa»! Sarebbe già qualcosa, e tu pensi a Zaccheo che comincia ad arrampicarsi sull'albero. Il «fare» può anticipare l'«ascolto»: programma da completare. Completo invece, sempre ieri in rete, l'elogio di un libretto a firma di un irriducibile interprete alla rovescia: «A sinistra di Lutero». Un mazzo di fiori allergici, detto gentilmente «bouquet» ove si vorrebbero enumerare tutti i torti della Riforma protestante letta a senso unico. Antipatia allergica totale, ma il finale ha un bollo tutto negativo con altra destinazione. Infatti leggi che «nel bouquet» troviamo «il concetto secondo cui sarebbe la misericordia, e non la verità, la fonte della fede... un Cristianesimo senza sovrannaturale, incentrato sull'immanenza». Centro! Si segnala infatti che il «libro ci aiuta a leggere anche i tempi e la Chiesa che stiamo vivendo». Insomma: la «Chiesa che stiamo vivendo» sarebbe tutta misericordia, ma «senza sovrannaturale» e troverebbe centro nell'«immanenza». Per questo oggi la Chiesa sarebbe «a sinistra di Lutero». Qualcosa del genere è stato in circolo in questo fine settimana, ma la vista del tutto era bassa bassa: nessuno che cercasse di vedere meglio, magari salendo sull'albero, come Zaccheo. Troppo rischioso: si finirebbe per ricredersi e, magari, per doversi scusare con altri, a cominciare da Francesco, ritrattando fino al “quadruplo” delle accuse ingiuste che hanno defraudato e defraudano sia il Concilio sia la Chiesa di questo inizio Millennio. Non sia mai!
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