sabato 23 febbraio 2008
"La Cei non riesce a liberarsi di Ruini". Caspita! "Scherzi a parte"? No. Prima pagina del "Riformista", ieri, che non è "Il Male" di pessima memoria, e allora la firma è autentica: "Deborah Bergamini". Di lei si sa che, pretoriana di Berlusconi paracadutata in Rai come tale con esiti catastrofici, ora ne è fuori, a New York, e la tendenza kamikaze persiste. Dunque per lei oggi il male della Chiesa italiana è Ruini! Ma non dicevano in tanti, e da sempre, che Ruini era tutto per la cosiddetta "Casa delle libertà"? E sì! Lo dicevano e ancora lo dicono in tanti, da "Repubblica" a "Liberazione" passando per tante pagine varie. Ora lei, tutta Cdl e Cavaliere, da New York, appollaiata sulla Statua della libertà, vede la Cei che cerca, ma "non riesce a liberarsi" di Ruini. Chi le ha detto che la Cei cerca? Decidere in proprio ciò che altri cercano, ma senza consultarli e peggio, andando contro
l'evidenza, è davvero ridicolo. E così la signora Bergamini si incarica di dire che la Chiesa di Ruini - che poi pare sia proprio la stessa di Bagnasco, e anche del Papa "primate d'Italia" - all'attuale "Polo di destra" non piace. Questo, però, mentre dal Pd arriva la notizia che la stessa Chiesa - per servirvi sempre di Ruini, Bagnasco e Papa - non è gradita neppure dalle parti del Loft veltroniano, che preferisce le idee della Bonino e - fresca fresca - anche quelle del Veronesi oncologo che pensa scimpanzé e uomini, cattolici compresi, quasi sullo stesso piano. Che dire? Che l'identità cristiana, anche in una campagna elettorale che pare muoversi solo con sussurri interessati e grida scomposte, obbliga tutti a prenderne atto.
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