martedì 10 novembre 2020
«Travisare», e subito «travasare». Non si capisce qualcosa – o non la si vuole capire – ma il tutto va in pagina, senza scrupoli. Ieri per esempio ("La Verità", pp. 1 e 9) per l'intervista al politologo Edward Luttwak trovi come titolone questa affermazione: «Il trumpismo ha vinto. Ora l'Italia voti e cacci questi intrallazzatori». Linguaggio pesante e affermazione azzardata: davvero «ha vinto»? Negli anni 80 Luttwak era già noto per certe posizioni estreme. Lo conobbi preparando le domande da porgli per un'intervista di “Mixer” su Raidue: sempre su posizioni bellicose e ostile a ogni dialogo. Davvero la visione di Trump «ha vinto»? Ma il titolo “travisante” stavolta si “travasa” in pagina con un'aggiunta singolare, ironica e offensiva, tra virgolette: «Donald? Dovreste farlo Papa»! Domanda: chi può prendere sul serio una... “verità” come questa? Meno smaccata nel genere travisamenti l'altro ieri (“Libero”, pp. 1 e 18) una bella intervista di Alessia Arnesi al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Vari argomenti, ma soprattutto la visione ebraica del mistero della morte e dell'aldilà: sapiente rievocazione del contenuto teologico del Primo Testamento sul tema complesso della resurrezione della carne e della vita eterna. Magistrale lezione teologica di Di Segni che risponde a 30 (trenta!) domande dell'intervistatrice, tra le quali la n. 26, questa: «Esiste un antisemitismo di sinistra?» La risposta con questo inizio, «Come no... », è in sette righe... Ebbene: il titolo gigante per l'intervista in prima a tutta pagina e ripetuto a pagina 18 è questa: «Riccardo Di Segni: Quel brutto vizietto della sinistra contro noi ebrei». Un... travaso maligno, e meschino.
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