mercoledì 1 dicembre 2010
Domenica scorsa in Catalogna, la regione di Barcellona che di recente ha accolto in festa Benedetto XVI, il partito di Zapatero è sceso dal 31 al 18% dei voti, e il partito della Sinistra repubblicana li ha dimezzati. Per gli esperti, tra le ragioni del crollo c'è il dissenso di tanti dalle posizioni antireligiose su Stato-Chiesa e sui "temi eticamente sensibili". Roba solo spagnola? Di recente " "Riformista" 20/11, p. 15: "Il progetto del Pd è fallito su una questione morale" " Benedetto Ippolito vedeva alla radice dei fallimenti del Centrosinistra anche da noi «l'inconciliabilità tra l'anima laicista della sinistra e i riferimenti antropologici dei credenti" esplosa" sui temi etici durante il periodo finale del Governo Prodi». L'elettore, cattolico o non cattolico " aggiungeva Ippolito " si trova così a dover scegliere «non se credere in Dio e nella Chiesa», ma se accetta una "visione" della vita umana da difendere anche nella dialettica democratica «specificando i diritti della persona in senso legale», o se vuole «rimettere tutto al giudizio arbitrario della libertà». Per Ippolito «l'esempio più emblematico» è stato «l'elezione della Polverini, senza neanche la lista di partito, solo perché la Bonino è stata reputata dagli elettori un rischio etico da non correre». Una provocazione? No: una lezione finora inascoltata! Infatti proprio domenica "L'Unità" con vari riferimenti, in particolare a "Vieni via con me" (28/11: pp. 2, 3, 16, tutta 17, 18, 19, 23 e tutta 24) è un fuoco di fila contro ogni «riferimento antropologico», di credenti e anche di non credenti, che non vogliano «rimettere tutto al giudizio arbitrario della libertà». Pensarci su!
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