Quei preziosi ritiri per ritrovare le radici
martedì 11 gennaio 2022
Anche chi porta il Vangelo in mezzo agli uomini tutti i giorni necessita di ritrovare la forza delle radici della fede mettendo distanza tra sé e il mondo. È con questo spirito che nel XVII secolo, in seno alla "riformella" del beato Bonaventura da Barcellona nacquero i "ritiri francescani". Seguendo queste tracce, più tardi san Tommaso da Cori coltivò questa sensibilità nel Sublancense, la regione di Subiaco. Al secolo Francesco Antonio Placidi, nato nel 1655 a Cori (Latina), seppe affascinare e convertire i suoi contemporanei non solo con i suoi gesti e le sue parole ma anche attraverso le opere concrete, che presero la forma dei "ritiri" di San Francesco. Seguendo la "riformella", appunto, Tommaso da Cori fondò i ritiri di Civitella (oggi Bellegra) e Palombara Sabina. Le sue regole di meditazione scritte per Bellegra vennero poi estese a tutti i ritiri francescani. Per questo è ricordato come «l'apostolo del Sublancense». Era entrato a 22 anni nei Frati Minori a Orvieto e venne ordinato prete nel 1683 a Velletri. Morì nel 1729.
Altri santi. Sant'Igino, papa (II sec.); beato Francesco Rogaczewski, sacerdote e martire (1892-1940).
Letture. Romano. 1Sam 1,9-20; 1Sam 2,1.4-8; Mc 1,21-28.
Ambrosiano. Sir 42,22-25;43,26b-32; Sal 32 (33); Mc 1,14-20.
Bizantino. Eb 13,7-16; Lc 4,1-15.
t.me/santoavvenire
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