sabato 23 luglio 2016
La scherma può aiutare i bambini con autismo, e portarli anche alle Olimpiadi. Succederà a otto ragazzi in cura all'ospedale pediatrico Bambino Gesù che fanno parte del progetto «Rio 2016», presentato con un evento in cui i ragazzi hanno gareggiato con alcuni elementi della squadra in partenza per i Giochi.«L'idea nasce dai summer camp che organizziamo nel nostro reparto – ha spiegato Luigi Mazzone, neuropsichiatra infantile dell'ospedale, maestro federale di scherma e mental coach della Nazionale –. Questa esperienza è pionieristica nel suo genere e in termini di inclusione sociale della disabilità ha dei risvolti importanti. Questo vuole essere un esempio per dire "siamo anche fuori dall'ospedale", oltre al farmaco e alle terapie progetti come questo possono aiutare». Il progetto è portato avanti con Aita Onlus e Accademia scherma Lia. Durante la presentazione i piccoli pazienti hanno tirato con Marco Fichera, Andrea Santarelli, Paolo Pizzo ed Enrico Garozzo, tutti componenti della nazionale di spada in partenza per Rio. «Susanna è molto contenta di fare questa attività – ha raccontato una mamma – ci va volentieri e si riconosce nel gruppo, ha voglia di stare con i compagni».Entusiasti anche gli spadisti azzurri. «Un progetto del genere dovrebbe essere conosciuto ovunque – ha affermato Pizzo – ho visto davvero la gioia negli occhi di questi ragazzi, anche solo per qualche secondo. Questo è importante, non va sottovalutato, non è affatto scontato».
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