giovedì 17 febbraio 2011
Le allergie si curano astenendosi dall'oggetto, ma talora sono "carogna", come la nostalgia, e si mantengono da sole con il "tic" relativo. Ieri in tema "Il Giornale" (p. 8) freme sdegnato per «I tic dell'opposizione» e certo le esagerazioni fanno male, mentre "Il Secolo XIX" (p. 5) dopo una bella lezione magistrale all'Università di Perugia su storia e ruolo di Roma del segretario del Papa, titola che «Il Vaticano riapre la questione romana». Arriva il 27° anniversario del Concordato rinnovato nel 1984 e siamo nel 150° dell'unità d'Italia, ma così è troppo. A proposito, in questi giorni leggo che Giulio II, Papa dal 1503 al 1513, può essere visto tra i "padri storici" dell'unità d'Italia: non solo unificò tutto il Centro Italia cacciando i signorotti da Imola, Perugia, Bologna e dintorni e recuperando terre ai veneziani, ma cacciò i francesi dall'intero Meridione. E già! La storia potrebbe alleviare gli effetti di quell'allergia che per esempio anche di recente fa descrivere la Chiesa come sempre "nemica" dell'unità. E a proposito di allergie a Chiesa e religione, il problema pare sempre più grave a "L'Espresso": non si spiega altrimenti certa satira sguaiata e ripetutamente volgare (3/2, p. 19) e, stesso numero (p. 95), anche lo svarione sulle «virtù teologal-cardinali dalla Speranza alla Carità» più (17/2) altre amenità come la copertina e 5 intere pagine (68-72) sull'«Habemus Papam» di Nanni Moretti e tra filosofia e matematica (p. 99) le freccette polemiche, allegre su tutto ciò che sa di Chiesa e fede cattolica. Farsi male da soli " anche se è un tic " non è un bel mestiere.
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