martedì 20 settembre 2011
Non è detto che l’amica o l’amico del cuore sia anche un compagno di scuola. Ma è soprattutto in classe che nascono queste amicizie speciali così importanti per i bambini. Chi è l’amica o l’amico del cuore? È la bambina o il bambino che all’improvviso ti fa pensare che non ci sei solo tu al mondo. Che gli altri non sono tutti al tuo servizio. Che i tuoi bisogni non sono gli unici a dover essere soddisfatti. L’amico o l’amica del cuore ti fa perdere molto del tuo egoismo. Ti piace pensare a lui o a lei come a uno o a una cui fare dei piccoli favori, provandone un’intima gioia, anche se ti costa qualche sacrificio. Con l’amico o l’amica del cuore impari ad ascoltare. Quando ascolti un amico triste, cerchi di consolarlo. Se ascolti un amico felice, ne condividi la felicità. Forse è solo con gli amici veri che si impara a conoscere il valore e il significato profondo delle parole. All’amico o all’amica del cuore non regali parole vuote, finte, inutili. Lui o lei capirebbero subito che non sono sentite, autentiche, sincere. Perciò quando discorri con lui o con lei non parli solo con la testa e la ragione. Parli anche, e soprattutto, con il cuore e le emozioni. Impari anche a far tesoro dei ricordi. Sarà difficile dimenticare quel momento o quella volta in cui tu e lui, tu e lei vi siete specchiati l’uno nell’altro, vi siete riconosciuti, vi siete rispettati. L’amico o l’amica del cuore, quello vero, quella vera, è uno o una che ti fa star bene anche restando in silenzio, guardando la pioggia insieme, ascoltando il fruscio delle foglie nel parco, osservando le persone che attraversano frettolose la strada. L’amico o l’amica del cuore non prevarica mai su di te, non ti costringe a fare ciò che non vuoi o non puoi fare. È quello che si rattrista se un’interrogazione ti è andata male e quando torni al posto ti bisbiglia: «La prossima andrà meglio, vedrai». All’amico o all’amica del cuore si illuminano gli occhi quando ti vede scendere dall’auto davanti alla scuola, mentre credeva che non saresti venuto o venuta perché il giorno prima stavi male. È quello o quella che sente il bisogno di telefonarti per augurarti la buona notte e concludere così la giornata. Prima di addormentarti, speri sempre che la vostra amicizia sfiderà gli anni. Ma il tempo corre ancora lento per voi. Per ora c’è solo da pensare a quando vi rivedrete il giorno dopo a scuola.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: