Testimone di una santità popolare che si fa compagna di vita degli ultimi
martedì 28 marzo 2023
La santità è un’esperienza di popolo, perché apre nella storia uno spazio dove si realizza il Regno di Dio, regno d’amore dove gli ultimi non vengono lasciati indietro ma trovano sempre qualcuno pronto a tendere loro la mano. È proprio questo lo stile di cui fu testimone san Giuseppe Sebastiano Pelczar, un pastore, ma anche uomo di cultura e padre per i poveri. Era nato nel 1842 a Korczyna, un paesino ai piedi dei Carpazi in Polonia, dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1864, proseguì gli studi a Roma per due anni tra il 1866 e il 1868. Rientrato in patria, insegnò per 22 anni nel Seminario della sua diocesi, Przemysl, e all’università Jaghellonica di Cracovia, della quale fu anche rettore. Ma il suo impegno non fu soltanto sui libri: prese a cuore, infatti, le questioni sociali del suo tempo seguendo sui passi del magistero di Leone XIII, che aveva aperto una nuova stagione nella presenza della Chiesa nella storia. Un’attenzione che prese forma anche attraverso l’attività nella Società di San Vincenzo de’ Paoli. Nel 1894 insieme a Ludwika Szczesna fondò le Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, alle quali affidò come prima opera l’ospizio da lui fondato nel 1892 per domestiche e lavoratori. Divenuto vescovo di Przemysl nel 1899, realizzò diverse opere educative e caritative: asili, mense e strutture per i poveri e i senza tetto, istituti per l’avviamento professionale delle ragazze e per l’insegnamento gratuito offerto ai ragazzi di famiglie povere. Morì nel 1924 ed è santo dal 2003. Altri santi. San Cono di Naso, monaco (1139-1236); beato Antonio Patrizi da Monticiano, eremita (XIII sec.). Letture. Romano. Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30. Ambrosiano. Gen 41,1b-40; Sal 118 (119),129-136; Pr 29,23-26; Gv 6,63b-71. Bizantino. Aliturgico. t.me/santoavvenire
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