Testimone di una fede universale fino agli estremi confini dell’Oriente
sabato 3 dicembre 2022
Ogni giorno i cristiani sono chiamati a superare i confini, non solo geografici ma anche sociali e culturali, per portare il Vangelo là dove ce ne sia bisogno. San Francesco Saverio, sacerdote gesuita vissuto nel XVI secolo, colse questo mandato nel suo tempo rivolgendo il proprio apostolato alle popolazioni del lontano Oriente, dall’India all’Indonesia, fino al Giappone. Nato il 7 aprile 1506 nel castello di Javier nella Navarra, nel nord ovest della Spagna, nel 1525, dopo che la sua famiglia aveva perso i propri beni, andò a Parigi e qui aveva incontrato Ignazio da Loyola: accanto a quest’ultimo partecipa alla fondazione della Compagnia di Gesù. Il 24 giugno 1537 a Roma, assieme ai primi compagni, venne ordinato sacerdote. L’anno dopo il re del Portogallo, Giovanni III, chiese a Ignazio di inviare dei religiosi a evangelizzare le Indie. Così, in accordo con Paolo III, nel 1540 Francesco Saverio venne inviato in Oriente. Ci volle un anno per giungere a Goa, in India, dove, grazie alla sua testimonianza la locale comunità cristiana ritrova una fede più coerente e rigorosa. Si diresse poi verso Taiwan; nel 1545 era nella penisola di Malacca e quattro anni dopo arrivò in Giappone. Mentre stava progettando di portare il Vangelo in Cina morì di polmonite sull’isola di Shangchuan nel 1552. Fu beatificato da Paolo V il 21 ottobre 1619 e venne poi canonizzato da Gregorio XV il 12 marzo 1622. Altri santi. San Sofonia, profeta (VII sec. a.C.); beato Giovanni Nepomuceno Tschiderer, vescovo (1777-1860). Letture. Romano. Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-10,1.6-8. Ambrosiano. Ger 9,22-23; Sal 84 (85); Eb 3,1-6; Mt 18,21-35. Bizantino. Gal 3,8-12; Lc 12,32-40.
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