Teologo e pastore, indicò la vera natura di Cristo
martedì 27 giugno 2017
La fede cristiana ha sempre avuto dei "padri" che hanno permesso l'incontro tra Vangelo e storia, tra verità teologiche e vissuto quotidiano. Nell'antichità alcuni di questi testimoni hanno contribuito a modellare le radici che ancora oggi alimentano la vita delle comunità cristiane in tutto il mondo. Tra questi ci fu san Cirillo d'Alessandria, che diede un contributo fondamentale alla corretta formulazione sull'unione delle due nature, umana e divina, nell'unica persona di Cristo. Una questione che diede espressione non solo alla concezione del Dio cristiano ma anche alla visione antropologica più profonda. E che fu al centro del dibattito teologico e dei Concili del IV-V secolo cui Cirillo partecipò. Egli, infatti, era nato attorno al 370; lo zio era Teofilo, suo immediato predecessore come vescovo di Alessandria, comunità che Cirillo guidò tra il 412 e il 444.
Altri santi. San Sansone, sacerdote (VI sec.); sant'Arialdo di Milano, diacono e martire (XI sec.).
Letture. Gn 13,2.5-18; Sal 14; Mt 7,6.12-14.
Ambrosiano. Nm 9,15-23; Sal 104; Lc 6,6-11.
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