giovedì 16 maggio 2013
Tema: «La colpa è sempre della Chiesa». Ieri qui (p. 27) lo svolgimento del tema dell'ultimo libro di Dan Brown, “L'Inferno”. D'accordo con lui sono tanti, «una legione» direbbe il Vangelo (Mc 5,9). E così ieri su “Repubblica” (p. 38) Carlo Augusto Viano ricorda che «nella cultura antica (era) presente l'atteggiamento liberale verso il suicidio», ma purtroppo poi – solita interferenza! – è intervenuta «la sua condanna religiosa» ed esso è stato ritenuto «atto riprovevole… violazione dell'ordine divino… che impone di soffrire, oppure innaturale». Insomma: siamo lì. Se non ci fossero Chiesa e preti vari il suicidio sarebbe una scelta come altre, naturale, accettabile, tranquilla. Così: «Domani io vado allo stadio, e tu?» «Non vengo! Domani mi suicido. Ciao!». E non è solo questione di suicidio. Sempre ieri su “Europa” (p. 4) uno scrittore a ripetizione di lettere ai direttori si accontenta del “condirettore”, cui scrive che domenica «i secoli bui si sono rifatti vivi coi trentamila pro-life» che hanno difeso la vita dei non ancora nati. Purtroppo il “condir” gli risponde deplorando «le processioni» e dando la colpa di tutto ai pasticci provocati dall'influenza «di chiese… estranee ai valori di secoli di pensiero laico democratico». Unica musica in pagina? No. Per fortuna segnalo sul “Foglio” (p. 7: «De gen(d)eratione») lunga riflessione pacata, acuta e forte sulla «differenza uomo-donna… contestata e considerata una "costruzione sociale di ordine culturale e artificiale"» e «politicamente sospetta». E già: per soddisfare pretesi diritti di oggi, si nega la struttura fondamentale della realtà dell'uomo di sempre, «maschio e femmina» e al solito si dà colpa di ogni guaio alla Chiesa… «estranea al pensiero laico democratico». Firmato: «Legione».
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