giovedì 10 agosto 2017
Negli occhi dei bambini saharawi c'è un velo di tristezza ma anche la gioia per aver trovato qualcuno pronto ad accoglierli e la speranza di un futuro migliore. Una decina di questi piccoli ambasciatori di pace, che portano con loro le testimonianze della storia del proprio popolo in esilio nell'immenso campo profughi di Tindouf, in Algeria, sono ospiti in questi giorni dell'associazione Salam di Taranto, da oltre 7 anni impegnata nella cooperazione internazionale e che poi ha dato vita anche al programma di accoglienza dei migranti.
Solidarietà e amore fraterno circondano questi ragazzini, dai 7 ai 12 anni, che alloggiano nell'istituto delle suore di Santa Maria Ausiliatrice di Martina Franca. «Sono bambini che vivono quotidianamente un dramma senza fine in uno sconfinato campo nel deserto dove sono ammassate oltre 300mila persone che chiedono l'indipendenza – sottolinea Simona Fernandez, presidente dell'associazione Salam –. Vengono in Italia non solo per ricevere affetto e sostegno, ma anche per essere sottoposti ad un percorso sociosanitario in modo da poter analizzare e verificare il loro stato di salute». Le condizioni di vita sono spesso precarie in quella terra lontana fatta di tende e rifugi di fortuna. Il profilo nutrizionale dei fanciulli e degli adolescenti mostra evidenti carenze che denotano problemi nella crescita. Le amorevoli cure dei volontari tarantini, e non solo, cercano di restituire serenità, voglia di vivere e dignità ai bimbi saharawi.
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