venerdì 4 novembre 2011
Scampoli residui e virus permanente. In pagina domenicale due suicidi. Uno ("Stampa", 30/10, p. 8) inculturale: Francesca Schianchi racconta il Pd scrivendo che Bersani usa «una delle sue metafore, "vino nuovo in otri vecchie" contro "vino nuovo in otri nuove"». A parte il fatto che "otre" è maschile, va segnalato che la "metafora" non è proprio "sua" di Bersani, ma di Altri e nei Vangeli: Matteo 9, 17 e Marco 2, 23. L'altro ("Unità") im/politico: Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani a Congresso, ce l'ha anche lui con «Bersani e i suoi alleati»: «Vogliono farci fuori per cercare l'appoggio delle gerarchie ecclesiastiche, proposito incompatibile con i valori di cui siamo portatori»! Domanda: sarebbe intelligente, Bersani, se tra Staderini che «porta» quei «valori incompatibili» e Chiesa, mondo cattolico e loro «valori», scegliesse a priori e sempre Staderini & Co? E risposta facile. Ed eccoci al "virus", contagioso come peste. Ieri su "Repubblica", consueta pagina con la "posta", da Corrado Augias niente contro chiesa e religione. Respiri: nessun virus! Ma l'illusione subito sfuma in due lettere contagiate. Una irride a Padre Pio e alle «stimmate, quelle piaghe che uomini crudeli inflissero a Cristo, e che Cristo avrebbe poi deciso di regalare agli uomini». Nella successiva l'autore lamenta che è rimasto bloccato nel traffico romano dalla «maratona del primo novembre». Col peste-virus nel titolo: «La maratona dei Santi». Che dire? I Santi protettori contro la peste sono Antonio e Rocco, ma c'è anche un San… Corrado Confalonieri (non della Fininvest, ndr) che a Noto nel 1348 combatté la peste. Anche dopo secoli, certi virus insistono: ora in pagina.
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