sabato 13 maggio 2023
La frana avviata dal sassolino di Ilaria Lamera, la prima studentessa accampata milanese, ha smosso una valanga che sembra non fermarsi. Gli spazi sui quotidiani si moltiplicano: non un pacato confronto ma uno scontro, epocale, tra due diversi modelli ideologici ed economici. Da un lato c’è Elena Loewenthal che sulla “Stampa” (11/5), sotto il titolo: «La casa è un diritto primario», scrive: «Come il cibo per sopravvivere e l’aria per respirare (...). Per questo la protesta è sacrosanta (...). È una questione vera e urgente». Al che il “Giornale” (11/5) con Pasquale Napolitano denuncia: «Via agli espropri. La soluzione del Pd è una nuova guerra dichiarata ai privati» e, per rincarare la dose: «Crociata contro la proprietà privata». Ancora più squillante il titolone della “Verità” (12/5): «Dietro lo show, l’attacco alla proprietà privata. Tendenziosi». Invano Ilaria, intervistata da Chiara Baldi sul “Corriere” (12/5), precisa: «La mia protesta la definisco apartitica e non mi interessano la sinistra o la destra». Il titolone di prima sul “Giornale” è una randellata: «I soliti sciacalli. Pd e Conte in campeggio», a cui fa eco “Libero” (12/5) con Pietro Senaldi: «Visita ai “tendini”. Dove c’è un fannullone c’è Conte». Ormai per alcuni gli studenti che protestano sono i soliti perditempo sinistrorsi. “Repubblica” (12/5) riporta il tweet di Giubilei, consigliere del ministro Sangiuliano: «Certi pseudo studenti avrebbero un futuro se invece di fare camping pensassero a studiare». Allo scrittore Jonhatan Bazzi, intervistato da Flavia Amabile sulla “Stampa” (12/5), che allarga le braccia: «Non si possono chiedere affitti alti come uno stipendio», aveva già replicato idealmente Sergio Giraldo sulla “Verità” (11/5): morbido in prima: «Dalle sardine alle tendine però il problema sono i salari», aspro all’interno: «La farsa delle tende». Non gli affitti sono alti, ma gli stipendi bassi, quindi bisogna alzarli. Lapalissiano. A tratti è rissa, incuranti delle contraddizioni, confidando sulla mancanza di memoria dei lettori. Così “Libero” (12/5) titola, con soddisfazione: «La Schlein contestata dai ragazzi in tenda: “Vieni a far passerella”». Ma il giorno prima a pagina 3 il titolo era: «Falce e campeggio. Gli studenti accampati sono militanti della sinistra». (Continua, temiamo). © riproduzione riservata
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