giovedì 14 luglio 2011
Paradossi. Qui se ne parla altrove e largamente, ma nel giorno dell'approvazione di una legge e di tanti strilli che vengono da un'evidente “minoranza democratica” che ha costretto il Parlamento a farla (quella legge), rileggo un articolo de “L'Unità” (24/6, p. 47) che giudicava “naturale” la scelta finale del povero grande Mario Monicelli. Ma è proprio “naturale” che un uomo, malato e solo, salga al quarto piano e si butti giù? Strana naturalità, e strana libertà senza confini. Tiremm innanz! Ho tuttavia l'impressione che anche stavolta tutto si spieghi con la fissazione maniacale di chi se e quando vede, sente, annusa, legge, intuisce e presume qualcosa di “cattolico”, suona l'allarme rosso. Anche se la questione è cattolica tanto quanto laica. Martedì ricordavo qui «il filosofo friulano» di cui è annunciato in rete, ma anche su “Repubblica” (8/7, p. 42) il «folgorante saggio» su uno che per lui sarebbe Gesù di Nazaret, ma reso compatibile con le idee sue e di compagni di rubrica, zelanti e cooperanti. Tra essi eccelle il solito Corrado Augias che sull'“Espresso” (8/7, p. 109) raccomanda un romanzetto in cui – siamo sempre lì – «Gesù è tornato, e vive a New York, ama, cura e pratica l'eutanasia»! Già: così il Parlamento italiano sarebbe anche contro Gesù. Rimarrebbe come ostacolo la Chiesa, tra l'altro “questa” Chiesa di “questo” Joseph Ratzinger. Ecco perché (Raitre, 27/5) lui ha chiamato Bruno Ballardini, «esperto di marketing«, che nel suo “saggio” «Gesù e i saldi di fine stagione» assicura che ormai la Chiesa è in “crisi” terminale: non ha più seguito, «non fa più presa», ha «perso credibilità e clienti»… Già: loro chiamano “saggi” anche libri pieni di buchi, e di ordinarie follie fallite da 2.000 anni…
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