domenica 29 gennaio 2006
«Il papa: 'votate da cattolici'»! Strilla così allo scandalo ieri in prima pagina "Il Manifesto", proprio sopra una vignetta che per una giusta protesta contro "la legge della pistola facile" appena varata, sconfina nel pessimo gusto, sguaiato e offensivo. Ma come? - ragionano in redazione - Solo 48 ore prima il Papa aveva dichiarato la "neutralità politica" della Chiesa e ora "lancia il suo affondo elettorale"? Domanda: non capiscono, ingenui, o ci fanno? Vista la fama di "intelligenti", meglio la seconda. Dichiarando che la Chiesa come tale non fa politica diretta Benedetto XVI ha solo ricordato che questa è compito dei cittadini, quindi anche dei cattolici che non sono preti o vescovi, ma loro hanno fatto finta di capire che d'ora in poi i cattolici per entrare in politica, e anche per votare, debbono lasciare a casa, o magari in sagrestia, la loro coscienza, e quindi anche i valori irrinunciabili, come la difesa della vita in ogni sua fase, quella della famiglia, della giustizia, della pace e della solidarietà, e come il rifiuto del razzismo, dell'egoismo di soldi, di classe e di nazione e così via"Ora si scandalizzano. Pensavano di essere finalmente soli, a decidere in politica, benedetti da Ratzinger che aveva "sconfessato" Ruini e la Cei. Si accorgono dello sbaglio e strillano. E' così: non ci sono, ci fanno"Un po' ci fa anche "Liberazione", che furbamente annota "due aggiunte" del Papa all'Enciclica e sospetta che questa non fosse "gradita" da "certi episcopati". Vecchia malizia "rifondarola". E "L'Unità"? Neppure una riga! Per non correre rischi chiude gli occhi. Solita doppiezza: ci fanno e ci sono!
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