sabato 26 settembre 2009
Constatazioni bipolari. «Cattoleghismi: Bossi, Bertone e la strategia del Carroccio». Ieri così "Il Riformista" (p. 6) racconta la «strategia» della Lega per ingraziarsi la Santa Sede. Che dire? Niente, salvo ricordare che in pagina, di questi tempi, leggi spesso che sono in corso «scambi» in cui Santa Sede o Cei «contrattano» l'ammorbidimento delle loro posizioni. E sempre ieri sul "Foglio" (p. 2: «Il miracolo della Lega, camminare sulla acque dal dio Po a Oltretevere») una riflessione sottile tracciava il panorama della suddetta «strategia». Santa Sede compiacente e ammorbidita? Non pare davvero. Proprio ieri infatti sull'"Osservatore" una pagina di intervista a mons. Antonio Maria Vegliò, recentemente bersaglio polemico proprio di leghisti illustri, ribadisce tranquillamente, fin dal titolo, «Il dovere della solidarietà verso i rifugiati e i migranti». Scambio? Contratti? Siamo fuori strada. E vale in ogni direzione. Pensare che su altri temi etici, per esempio su quelli della vita e della morte, in primo piano Ru486 e testamento biologico / eutanasia, qualcuno possa pensare seriamente a contratti, a scambi, ad ammorbidimenti «di principio» da parte di Chiesa e cattolici, per quanto «adulti», come pare ipotizzare a più riprese anche ieri "Europa" (pp. 1 e 7), è collocarsi volontariamente fuori strada. Se poi si pensa di spaventare qualcuno, magari irrigidendosi su posizioni da «centralismo democratico» invocando «laicità» e «libertà», si ricorderà che la lezione della storia recente prova il suo fallimento con due sole eccezioni. Illusione o conferma della regola?
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