giovedì 22 giugno 2017
Martedì ("Il Giornale", p. 1 e interna): «Il Vaticano campione dei diritti (negati)». Capisci che dà fastidio la posizione della Chiesa su "ius soli", accoglienza e diritti per i nati in Italia, e arriva la bacchetta che colpisce: «I diritti negati e l'ipocrisia del Vaticano». Leggi dunque che in Vaticano non ci sarebbe lo ius soli, e la cittadinanza è negata a tutti, salvo agli "alti" – sui giornali sempre come corazzieri – "prelati".
Vero o meno, su altre pagine, ma anche sulle stesse, stesso giorno, l'eco rinnovata della vicenda della povera Emanuela Orlandi, con la riproposizione, tante volte smentita e mai fondata su documenti e fatti, della esistenza di un "dossier segreto" tenuto nascosto dai perfidi "prelati" addirittura in Segreteria di Stato, ove ci sarebbe tutta la verità sul rapimento e sulla tragedia ancora inspiegata…
E i giornaloni pubblicano, e le proteste si alzano ancora, mescolando Servizi segreti, indagini giornalistiche, bande varie dalla Magliana in giù…
Non vale niente il fatto che per l'ennesima volta ufficialmente si dichiara che non esiste alcun "dossier segreto", ma questo è comprensibile, vista la ripetizione ormai abituale di una cosa data per reale, pur mai dimostrata e più volte smentita anche in dichiarazioni ai massimi livelli. E invece la stranezza ridicola è nel fatto che più e più volte le stesse pagine hanno ricordato che Emanuela Orlandi era… "cittadina vaticana" nata e di casa da quelle parti!
Allora qualche "ius soli" in Vaticano c'è e c'è sempre stato, e la bacchetta impugnata da mani ridicole si ritorce sui "correttori" che ironizzano sui "diritti negati" e "a vanvera", come si dice a Roma, accusano di "ipocrisia", mantenendo il timone sul negativo per ordine di scuderie che non gradiscono tante altre cose di questa stagione di Chiesa "in uscita".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI