mercoledì 28 dicembre 2011
Stelle di Natale e calza con carboni... "Repubblica" ieri (p. 30) novità nelle lettere, ove di solito trovi tirate antichiesa di Augias. Stavolta no: lettere di elogio alle pagine di dialogo, sabato scorso, sui grandi temi del vivere e del morire tra Eugenio Scalfari pensoso e rispettoso e il cardinale Martini accogliente e delicato. Sempre sabato "Corsera" (p. 15 intera) ancora Carlo Maria Martini in dialogo con 5 lettori, carico di comprensione vicina e di invito alla speranza insieme terrena ed eterna. Qui del resto è il mistero del Natale: l'Eterno si fa anche tempo, Dio si fa anche uomo, l'Onnipotente si fa ultimo tra i piccoli e poveri… Altre stelle? Una bellissima su "L'Osservatore" (pp. 4 e 5): accanto ai grandi pensieri di Gianfranco Ravasi, Inos Biffi e Fernando Cancelli, un gioiello di Padre Piergiordano Cabra, "Il cammello ritrovato", tra ricordi e fantasie della mente «al seguito dei Magi». Luce di stelle e magica-realissima notte! E il carbone? Riservato al "Riformista" (p. 2: «Radicali e Chiesa alleati»). Sul dramma delle carceri Massimo Bordin ricorda che il Papa è stato a Rebibbia e ha parlato dello scandalo della «doppia pena» per chi di suo ne ha già una, pesante, o è in disumana attesa di averla o meno, ma già patendola. Ecco dunque Bordin: «A Natale la tradizione religiosa pensa a chi sta peggio. Ma non è eccezione di un giorno: "Eri straniero e ti ho ospitato, eri prigioniero e ti ho visitato"». Cita, lui, ma in realtà il testo (Matteo, 25) è al rovescio: «Ero straniero e mi hai accolto, ero in prigione e sei venuto da me». Parla il Signore, e la differenza è decisiva: lo straniero è Lui, il carcerato è Lui. Non basta, perché poi Bordin ipotizza di suo un «ti ho liberato», mai visto nel testo. Giornalismo alla carlona? Doppio carbone!
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