martedì 29 novembre 2011
Malpelo, cattolico oramai probabilmente adulto, tanti anni fa vedeva talora passare in una stanza politica importante, dove ora ha sede proprio il giornale da lui diretto, Emanuele Macaluso, già allora laico sicuramente adulto, che domenica sul "Riformista" (p.1) si chiedeva fin dal titolo "Quali sono i valori non negoziabili?" Replicando ad "Avvenire" egli ricordava vicende passate, poi passava a quelle presenti mostrando il suo disaccordo sul fatto che «a Todi il cardinale Bagnasco disse che i cattolici impegnati in politica hanno il dovere di difendere i valori non negoziabili» che possono essere tali anche per i «non credenti», e ciò al fine di «difendere la nostra comune umanità». Replica duro Macaluso tornando al titolo – «Ma quali sono...?» – con seguito secco in prima persona: «Da anni in Parlamento si discute del "testamento biologico". Io (….) voglio morire in pace». Tra soggetto e verbo ho messo una parentesi, dentro la quale Macaluso spiegava cosa per lui vuol dire «morire in pace». A leggerlo, nessun problema, ma se si pensa che si tratta di Parlamento e di una legge da farsi, è chiaro che se «si discute da anni» vuol dire che ci sono posizioni anche opposte. E allora? Allora democrazia dice che si vota, e chi sui punti di contrasto è maggioranza prevale. Domanda: è maggioranza, in Parlamento, chi la pensa come Macaluso sul «fine vita»? Finora no. E allora? Macaluso vuole che chiunque non è d'accordo con lui, non solo cattolico ovviamente adulto, rinunci alla propria coscienza solo perché nel caso liberamente d'accordo col cardinale Bagnasco a Todi? Pare pretesa eccessiva. Se in Parlamento sarà maggioranza sul tema, il laico adulto Macaluso avrà la legge che gli piace, e il cattolico adulto sarà minoranza. È democrazia…
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