mercoledì 21 settembre 2011
Pregiudizi, pregiudicati, pregiudicanti: parole diverse, talora in coppia. C'è chi, pregiudicato già tante volte sorpreso in flagrante pregiudizio, si ripete in pagina. In ciò Augias è capofila. Domenica su "Repubblica" rimprovera «il silenzio della Chiesa» sulle «telefonate hot» che riempiono le pagine. Chi è sordo sente il silenzio anche dove ci sono parole precise… Ma il rimprovero dice che per lui le parole di Chiesa hanno valore? No. Lui da sempre disprezza tutte le religioni, e lo scrive spesso: cumulo di superstizioni e ridicoli inganni! Di più: coglie ogni occasione per dire che la Chiesa cattolica è solo avidità di roba altrui e disgrazia per tutti. L'ultima sul "Venerdì" (16/9, p. 97), ove elogia un libro su Chiesa e cattolici italiani, per lui minoranza destinata a scomparire al più presto, e in particolare scrive: «pagine molto belle quelle dedicate alla coincidenza tra questa religiosità (quella cattolica, ndr) e il cronico sottosviluppo del Mezzogiorno». Chiesa e sottosviluppo? Un unico "insieme"! Spregiudicato pregiudizio di pregiudizianti. Vale ancor più, vista la specifica competenza di mestiere, per Marco Politi e le sue "profezie" pregiudiziali più volte già tramortite dai fatti. Ora (18/9, p. 11) sul "Fatto" – nome che spesso dice l'opposto della realtà – in vista del viaggio del Papa in Germania annuncia che «Benedetto XVI non è più il pastore tedesco» perché «…la Germania non lo ama più» ed è atteso solo da «indifferenza e rifiuto». E giù 4 colonne di spregiudicate profezie pregiudizialmente ostili… A sua firma già viste, però, per altri viaggi in Germania, Usa, Francia, Gran Bretagna, Turchia ecc. Testarde cattive figure da spregiudicati pregiudizi…
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