mercoledì 30 agosto 2023
È il poeta più famoso, è un lord, ha lasciato l’Inghilterra che detesta per il suo conservatorismo e moralismo. Cerca l’Italia, trova il suo paradiso nella lucente, specchiante, inebriante Venezia. Studia accanitamente l’italiano e anche l’armeno, che incontra nel locale monastero. È richiesto, cercato, il poeta più famoso del momento, amato dalle donne, straordinario nuotatore, grande festaiolo. Declina tutti gli inviti, in specie uno a Napoli: «Ho sentito dire che ci sono molti inglesi laggiù, e preferisco odiarli a distanza, a meno che non mi assicuri che un terremoto o una consistente eruzione del Vesuvio mi possano ripagare della loro vicinanza». È lieto che i letterati britannici prediligano Firenze e Napoli, così può vivere in pace a Venezia, ma non ci sono solo gli inglesi. L’unico aspetto di cui si lamenta, dell’amata Italia, è lo sport nazionale delle polemiche letterarie, in cui le fazioni cercano di coinvolgere il poeta più famoso del mondo: «Desidero mi lascino in pace e non mi trascinino nella loro arena con altri gladiatori, in una sciocca gara che non capisco e a cui non ho mai partecipato. Mi sono ben guardato dal mescolarmi alle loro fazioni letterarie sia qui o a Milano o altrove». Byron scherza, spesso, ma fa sul serio. © riproduzione riservata
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