giovedì 19 maggio 2011
Ieri su "Repubblica" si risveglia Francesco Merlo " di solito da anni dorme a Parigi " con pronta diagnosi su un Dna criminale, e fin dal titolo annuncia agli "orbi" " un paio di miliardi di persone nel mondo " che «L'avvento del prete bestia (è) figlio della sessuofobia della Chiesa». Sicuro, lui, di questa paternità affibbiata alla Chiesa. Leggi allibito, anche per passaggi offensivi che fanno intuire la nevrosi di chi sentenzia che «ogni volta che scoppia uno scandalo i vescovi e i cardinali bruciano la coda di paglia"(e) scoprono se stessi». Pensi ai milioni di turpitudini e violenze sessuali nel mondo, l'ultima illustre targata " pare, ma siamo garantisti sino a processo concluso " "DSK". Cerchi di capirne la paternità? Basterà un giorno di pazienza: domani Francesco Merlo su "Repubblica", dalla Parigi di DSK, ce ne rivelerà la sicura identità. Altre indecenze? Certo. Ancora ieri "Manifesto" (p. 7), "Il Giorno" (p. 23) e peggio di tutti " purtroppo " "Il Mattino" (p. 18) affrontano il tema del biotestamento spacciando " il verbo è appropriato " per accertato un contrasto tra la posizione dottrinale dei vescovi tedeschi e quella dei vescovi italiani e della Santa Sede. Un falso! L'unica incertezza viene quando ti chiedi se ci sia intenzionalità falsificante o sola e semplice disinformazione, che salverebbe la moralità personale (ma non professionale) dei colleghi che scrivono e rivelerebbe, come sorgente carsica, l'immensità del vuoto culturale sottostante e la gravosità dei pregiudizi e degli interessi che schiacciano certe pagine. Avrà una paternità questo vuoto? Dopodomani, da Parigi, ce la rivelerà sicuramente Merlo, al prossimo risveglio"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI