domenica 20 gennaio 2008
«Tutti fanno le loro proposte, e i legislatori sono liberi di tenerne conto, secondo coscienza» ("Corsera", 17/1, p. 1). Così il cardinale Camillo Ruini, ed è elementare laicità: nella società tutti hanno diritto a prendere la parola e la traduzione in legge si ha quando, ascoltate tutte le voci, i legislatori decidono con la loro libera coscienza. In tema, domenica sul "Corsera" (p. 17) campeggiava un titolone: "Rispetto la Chiesa, ma non fa le leggi". Era José Luis Rodriguez Zapatero. Nella sostanza, messa così, tra Ruini e Zapatero una sorprendente laicità condivisa. Giovedì alla Tv di "Repubblica" Eugenio Scalfari rivela solenne e tranquillo a Paolo Garimberti che «Joseph Ratzinger prima di venire a Roma era uno sconosciuto tomista», debole come filosofo e teologo, «giovane vescovo» che in Concilio si «allineò» sui testi ufficiali, ma poi a Roma ha sposato le tesi del «cardinale Lefebvre», conservatore e oscurantista, e perciò ora da Papa celebra Messa con le spalle al popolo, per far capire che chi vuole raggiungere Dio deve passare per lui. Sicuro, ironico, Scalfari, ascoltato con devozione e poi ripreso due volte su "Repubblica" senza un dubbio. Ora Lefebvre non è mai stato cardinale, e Joseph Ratzinger al Concilio non era «giovane vescovo», ma un quasi quarantenne notissimo teologo di punta, già cofondatore di "Concilium", portato come esperto dal cardinale Frings e ispiratore di un documento sulle fonti della Rivelazione che dette la svolta decisiva all'intero Concilio. E c'è anche una curiosità: su "Liberazione" (18/1, p. 1) il famoso "ateologo" Michel Onfray parla così di Joseph Ratzinger: «un filosofo con una grande conoscenza della scuola ermeneutica tedesca, pensatore di alto livello, conoscitore perfetto della filosofia occidentale (che) rifiuta con particolare finezza la contrapposizione tra fede e ragione, un osso duro». Quanto poi al celebrare davanti al popolo: e se sottolineasse che il celebrante si deve indirizzare come tutti verso il Signore, e non attirare attenzione su di sé? Vale la pena di pensarci.
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