giovedì 14 aprile 2011
Sorprese da lettura" incredibilmente brutta: «Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli, almeno per ora»! A parte la sintassi, così avrebbe parlato un ministro! La smentita, segno di risveglio, dovrebbe essere immediata, ma non c'è. Invece c'è risveglio, e sa di bella sorpresa, in un paio di riflessioni. L'altro ieri ("Repubblica", p. 65) Giancarlo Bosetti, fama di uomo di pensiero: «La sinistra italiana, che è stata capace di scrivere pagine rilevanti della storia nazionale " il compromesso costituzionale del 1947 con Togliatti, il dialogo con i cattolici con Berlinguer, la revisione del Concordato con Craxi " oggi a stento percepisce l'esistenza di un problema: quello della sua politica verso la Chiesa, che si è essenzialmente ridotto al muro contro muro sulle questioni bioetiche ed è priva di margini di manovra». Lucido e secco. Il problema c'è, anche nelle urne con risultati visibili a tutti, ma non pare "percepito": da quelle parti un credente coerente è un pesce senza acqua, e pare inutile consolarsi che da altre parti l'acqua è davvero sporca. C'è altro? Sì. Ieri su "Europa" (p. 1: «Fede e politica, meglio parlarsi») Vannino Chiti dice «indispensabile evitare che si allarghino i fossati tra cultura laica e cultura religiosa"Occorre fare della laicità un riferimento universale, nel quale si riconoscano credenti e non credenti». Perfetto, e da pensarci su. Certo che se "cultura laica" è muro contro muro, vignette irridenti su "Unità", "Fatto" ecc., radicali capolista e tutto ciò che è all'opposto di fede e Chiesa, allora" campa cavallo! No: il cavallo non campa. E si vede"
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