sabato 11 giugno 2011
Bella soddisfazione! Domenica in Croazia Benedetto XVI ha raccomandato l'unione fedele e feconda di uomo e donna e la tutela sociale della famiglia, cioè la realtà stessa del matrimonio, e ieri qui (p. 2) per Samek Lodovici e Ippolito nelle parole del Papa c'è «una verità antropologica che va solo riconosciuta». Beh! Non sorprende che "Avvenire" concordi con il Papa, ma sempre ieri sorprende che (quasi) tutti i giornali applaudano le parole del Papa. "Il Fatto" (p. 5): «Anche il Papa preoccupato dà l'allarme" Riflettete!» , "Il Sole 24Ore" (p.11): «Il monito di Benedetto XVI», "Unità" (p. 6): «Il Papa: riflettiamo sulle tragedie», "La Stampa": «La morale naturale di un Papa fuori dagli schemi», "Il Manifesto" (p. 1): «Lo dice" il Papa», "Messaggero" (p. 5): «Il Papa contro": no!», "Liberazione" (p. 3): «L'invito del Papa», "Repubblica": «Dal Papa richiamo"». Malpelo legge, un po' di fretta, e prova grande soddisfazione. Finalmente qualcuno ha capito che sui problemi che toccano essenzialmente la vita dell'uomo anche il Papa ha il dovere e anche il diritto di dire la sua, di essere preso sul serio; la sua parola va ascoltata e liberamente accolta o rifiutata, senza che questo dica pretese indebite, violazioni della laicità, ingerenze inammissibili. Finalmente? Rileggi, e ti accorgi che no. Le approvazioni, le sottolineature, gli applausi alle parole del Papa non riguardano il discorso in Croazia, ma quello sui rischi della tecnologia e sulla salvaguardia dell'ambiente (lasciando peraltro quasi sempre in secondo piano il richiamo all'«ecologia umana»). Che dire? Che la laicità, da noi, è come le frecce dell'auto: funziona a intermittenza, e al massimo è un segnale di sosta improvvisa: ferma sul posto, nel pregiudizio di sempre...
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