martedì 28 giugno 2016
“La Lettura” del “Corsera”(25/6): doppia attenzione al mondo rurale. Pp. 6 e 7 «I neocontadini» di Federica Colonna, sulla salvezza della Terra in prospettiva di ecologia delle coltivazioni, con accenni anche alla Laudato si'. La cosa offre il destro per box su due sogni storici del potere contadino. Mara Gergolet racconta Tommaso Müntzer (1490-1525), «prete, eretico e rivoluzionario». Leggi che disse «omnia sunt communia», il che gli costò la vita, ma gli portò fama di «eroe con i marxisti dell'Ottocento. Finì sulla banconota dei 5 marchi della Ddr» ed Ernst Bloch lo chiamò «teologo delle rivoluzioni». Il secondo eroe contadino, raccontato lì da Sara Gandolfi, è il «Subcomandante Marcos», il cui sogno in qualche modo emendato dall'ideologia marxista vedrebbe oggi la realizzazione nel Chiapas della Giunta di Buongoverno. Tutto giusto, forse un po' ottimistico, ma quel «omnia sunt communia» (tutte le cose sono comuni) attribuito a Müntzer ha origine ben più antica e alta, insospettabile di marxismo. I Padri della Chiesa – grandi vescovi e teologi fino alla fine del VI secolo – lo scrissero apertamente e il Concilio lo ha consacrato anche nella Gaudium et Spes (n. 69): «Nell'estrema necessità tutte le cose sono comuni, cioè debbono essere comunicate»! Memoria un po' sovversiva? Da sempre il Vangelo preso sul serio comporta questo rischio. Ancora in tema di sogni contadini e sovversioni stessa “Lettura” (pp. 34-35) Laura Zangarini – «Il Vangelo di David Lazzaretti, secondo figlio di Dio» – descrive l'avventura del “barrocciaio” di Arcidosso e dell'Amiata (1834-1878), «eretico, agitatore di masse, socialista o santo» raccontato in musica da Simone Cristicchi, tra «misteri», leggende e profezie varie. «Secondo» figlio di Dio? Sì, come tutti! Il «primo» e Unico apre una fraternità infinita…
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