Sky: “Call my agent”, che attore Sorrentino
sabato 21 gennaio 2023
Avendo visto ieri sera il secondo episodio di Call my agent - Italia (Sky Cinema Uno, Sky Uno e in streaming su Now), verrebbe da dire che Paolo Sorrentino (sperando non ce ne voglia) è meglio come attore che come regista. Il suo intervento nella serie che racconta le vicende di un’immaginaria agenzia di spettacolo è notevole. Agli agenti ossequiosi della «CMA - Claudio Maiorana Agency» per i personaggi di successo, Sorrentino, che in modo autoironico interpreta se stesso, racconta di voler girare The Lady Pope, storia del papa donna che sceglie Bordighera come residenza, con Ivana Spagna protagonista affiancata da una coppia d’eccezione: Lino Banfi e Veronica Ciccone in arte Madonna. Detto fatto, i solerti soci della «CMA» si attaccano al telefono, chiamano Bordighera e organizzano il cast. Ma è un pesce d’aprile, perché, come spiega il regista premio Oscar a una imbambolata assistente dell’agenzia, «quando raggiungi un certo livello tutti ti danno ragione». Non male nemmeno la battuta a seguire: «E poi le serie tv sono morte». Altrettanto autoironico Pierfrancesco Favino, che nel primo episodio appare talmente immedesimato nel personaggio interpretato, il Che Guevara, che non riesce più a uscirne: si veste come lui, parla come lui, fuma il sigaro come lui e impedisce ai familiari di usare tutto ciò che rimanda a una società capitalistica. Insomma, la partecipazione in ogni puntata di un regista o attore famoso che interpreta scherzosamente se stesso sono il valore aggiunto di una serie già di per sé divertente e dissacrante sul mondo del cinema (diretta da Luca Ribuoli e scritta da Lisa Nur Sultan ispirandosi a un format francese), un simpatico dietro le quinte dello spettacolo dal punto di vista di chi si occupa di gestire le carriere e le vite delle star: i manager. © riproduzione riservata
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