Siamo profeti coraggiosi nel deserto o pavidi sovrani nel nostro palazzo?
martedì 29 agosto 2023

Chi siamo noi? Siamo come Giovanni Battista, che si era messo alla ricerca di Dio e aveva saputo riconoscere il Messia, scegliendo di essere suo annunciatore fino alla fine, o siamo come Erode, che, pur riconoscendo il bene della testimonianza di Giovanni, aveva preferito la malia dei sentimenti terreni con tutta la loro ambiguità? La memoria di oggi, dedicata al martirio di san Giovanni Battista, è l’occasione per riflettere sul coraggio della testimonianza dei cristiani, che non temono la prepotenza del mondo, forti dell’annuncio del Regno di Dio portato prima dai profeti e poi da Cristo. Tuttavia anche i battezzati non possono non riconoscersi in Erode Antipa, che ascoltava Giovanni, ma non aveva il coraggio di fare sue le parole del profeta. Ma così facendo il sovrano “tiepido” lasciò spazio alle logiche del mondo, basate su rapporti di forza, che portarono al martirio del cugino di Gesù, ultimo dei profeti e primo degli apostoli. La storia è nota: il re si sentì minacciato dal Battista, che lo accusò di aver compiuto un atto illecito sposando Erodiade, moglie di suo fratello. Erode lo imprigionò a Macheronte ma in qualche modo continuava a sentirne l’autorevolezza, riconosciuta dallo stesso popolo. A eliminare il “pericolo” ci pensò la stessa Erodiade che, alla festa di compleanno del sovrano, spinse la figlia, che aveva ammaliato Erode con la sua danza, a chiedere la testa di Giovanni, ottenendola. «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista», fu la richiesta. «Il re si rattristò – annota il Vangelo di Matteo –, ma a motivo del giuramento e dei commensali lo mandò a decapitare».Altri santi. Santa Sabina, martire (II sec.); beata Teresa Bracco, vergine e martire (1924-1944).Letture. Romano. Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29.Ambrosiano. Is 48,22–49,6; Sal 70 (71); Gal 4,13-17; Mc 6,17-29.Bizantino. At 13,25-33a; Mc 6,14-30.t.me/santoavvenire

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