sabato 30 settembre 2023
Guardava incantato la nave che gli è stata data come un dono. È il giovane protagonista e narratore in Cuore di tenebra, di Joseph Conrad: di colpo, improvvisa crisi giovanile, abbandono della vita di mare. Poi, un prodigio: gli offrono un comando, in quella torpida Malesia, si innamora della nave: diviene suo capitano e compagno, subito, per sempre. Mezz’ora dopo, euforia: si salpa. Ora quella nave, dopo solo 14 giorni, è per lui una tomba: le vele immobili, non spira un alito di vento. Da lungo tempo quell’imbarcazione era lì ad attenderlo, senza potersi muovere, una principessa incantata: «Il suo richiamo era giunto a me quasi dal cielo». Bonaccia, scorbuto, i marinai in pochi giorni si trasformano in spettri, il male toglie loro ogni energia, ma non intacca il loro animo. Il giovane comandante si appella loro, esorta e lotta, e loro, gli ammalati e i quasi morenti, si sacrificano. «L’unica cosa che avrebbe potuto aiutarci era il vento». Soffio animante, anima. Prega il vento, prega la pioggia, che arriva, quando sono allo stremo, pulisce il cielo, si parte. È la vittoria dello spirito, è diventato uomo, ha lasciato la gioventù, superando la Linea d’ombra, «Ero stato mandato là a reggere quella nave da un’agenzia remota e imperscrutabile, come la grazia di Dio». © riproduzione riservata
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