sabato 12 novembre 2011
Ieri sul "Fatto" nessuna acidità corrosiva anti Chiesa e cattolici. Buon fatto! Però tra le pagine, nell'inserto "Saturno", uno spiffero forte in tema di satira rivolta all'islam: ovviamente, ci mancherebbe, dalla parte della satira! Da noi nessun rischio… Però a pensarci bene qualche piccola scintilla indirettamente anticattolica ci scappa a p. 3: il fatto è che per "Il Fatto" «Il vero regista del Governo tecnico è Casini». Questo comunque per loro ha "odore di cristianucci", perlomeno di democristianucci, e certi nasi si arricciano subito, al volo. A proposito di religione, però, sempre lì opportuna memoria-denuncia della vicenda del cosiddetto "Cristo di Michelangelo", comprato tre anni fa dallo Stato per 3.250.000 euro «senza chiedere – scrive "Il Fatto" – lo straccio di una perizia terza», cioè di una parte non interessata a vendita e compera. Quel crocifisso oggi sarebbe valutato solo «50.000 euro», perché sono sorti dubbi fondati sull'autenticità e per di più – ecco la denuncia – sarebbe sparito dai musei per ragioni di luci non soddisfacenti, e oggi pare sia tenuto sotto chiave in un luogo misterioso. Insomma: se le cose stanno come racconta "Il Fatto" la denuncia pare opportuna e addirittura necessaria. Con un'ultima riflessione che può meravigliare, ma appare anche come una bella sorpresa: è la prima volta – a memoria di Malpelo – che sul "Fatto" si leggono righe in difesa del… Crocifisso. Quando si dice che la speranza non è mai morta, proprio questo si dice: prima o poi da chiunque, e da qualunque parte viene qualcosa di azzeccato. Evviva Michelangelo, o il suo imitatore: di fatto quasi un miracolo!
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