domenica 23 gennaio 2011
Per (don) Enzo Mazzi (il Manifesto, sabato 15) la beatificazione di Giovanni Paolo II, sarebbe quella «di un solo uomo, un semidio», qualcosa come «un botto mediatico [...] un'esagerazione idolatrica» [...] per fare notizia e business [...] una mitizzazione che crea sensi di frustrazione morale, sensi di colpa». Chi lamenta tanto la mancanza di una democrazia di base nella Chiesa, non dovrebbe dimenticare almeno quel grido insistente che, il giorno dei funerali di Papa Wojtyla, si levava dalla folla che reclamava «santo subito» il pontefice appena morto. Certo: la notizia c'era, ma il business, se c'era, era, come dire?, tutto spirituale. E come non potrebbe essere stata notizia quell'accorrere di milioni di fedeli da ogni parte del mondo, quella enorme "coda" che si snodava per almeno un paio di chilometri di lunghezza e una dozzina di metri di larghezza, ininterrotta per giorni e notti. Mai si era vista, per un Papa, una cosa del genere. Ma Mazzi parla di «mitizzazione/santificazione» e dimentica anche quella folla di cristiani che Giovanni Paolo II ha riconosciuto come santi: fedeli, che potremmo definire qualsiasi, che furono capaci di una santa ordinarietà di vita, come per esempio, Pier Giorgio Frassati (al quale chi scrive deve il nome). A Mazzi, cui piace essere "sacerdote di strada", non piace un santo che ha cominciato come operaio e ha concluso l'arco della sua vita con un lunghissimo pontificato. Dimenticando il Wojtyla "lavoratore" negli anni del dominio comunista sulla Polonia Mazzi si scandalizza anche per la data del 1° Maggio, che i vari Partiti comunisti strumentaliz-
zavano come festa comunista. Che sia per questo che lui definisce il 1° Maggio «data laicamente sacra»? Ma come fa una cosa "laica" a essere sacra? E invece il 1° Maggio è anche la festa di San Giuseppe Artigiano e, perciò, doppiamente festa dei lavoratori, perché santifica anche il lavoro, per altro già consacrato nella creazione dell'uomo. Ahimé per questo singolare sacerdote la beatificazione del Papa più amato dal mondo nella storia della Chiesa sarebbe una semplice operazione politica, una scelta «distruttiva» per «favorire il dominio del sacro». E' per questo che lui «si sente schiacciato» e chiede di essere «liberato dal dominio del sacro». Anche quando fosse «laicamente sacro»?

TASSARE LA PREGHIERA?
Protesta dell'Unità (venerdì 21) per l'ipotesi di una riconfermata «esenzione Ici sugli immobili destinati alle attività di culto e non profit. Si tratterebbe di «un regalo al Vaticano da 700 milioni». Sennonché l'esenzione riguarda non il Vaticano, ma le parrocchie e le altre chiese degli istituti religiosi italiani, che si vedrebbero imposta per la prima volta nel mondo una tassa di mille Euro sulla preghiera.

POVERO OROSCOPO...
L'asse terrestre tra il Sud e il Nord (Corriere della sera, sabato 15) si è spostato di alcuni chilometri, cosicché non coincide più con il polo geografico. Conseguenza: i segni zodiacali sono costretti a traslocare dalla loro costellazione di appartenenza in quella attigua e buona parte dei sette miliardi di abitanti della Terra dovranno cambiere segno. Questa piccola tragedia, però, non è stata prevista dagli astrologi, che
sicuramente perderanno di credibilità. Dovranno rifare tutti gli oroscopi?
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