Se il “Primo soccorso” è un gioco di squadra
martedì 13 luglio 2021
Di una serie televisiva del genere medico non sentivamo certo la mancanza. Da tempo andiamo dicendo che di ospedali è piena la tv, pur riconoscendo che hanno anche contribuito a farne la storia. Del resto i camici bianchi sono sempre stati «in prima linea»: dal dottor Manson della Cittadella, ai medici di E.R., al Dr. House, ai chirurghi di Grey's Anatomy, allo smemorato primario di Doc - Nelle tue mani. Però, come nella serie prodotta dalla Lux Vide e interpretata da Luca Argentero, elementi innovativi sono rintracciabili anche nell'ultimo medical drama approdato su Sky Serie, ovvero Primo soccorso, che accanto al personale sanitario mette poliziotti e vigili del fuoco, anche se non è la prima volta. Ci sono serie che sulle professioni di pronto intervento si sono generate l'una con l'altra e contaminate. È il caso del gruppo «Chicago». Negli anni si sono alternate Chicago Fire, Chicago PD e Chicago Med. Il che vuol dire che ai pompieri del Distretto 51 della città statunitense sono seguiti come «spin off» i detective del Police Department e i medici e gli infermieri del Chicago Medical Center. La particolarità di Primo soccorso è che medici, poliziotti e pompieri vengono seguiti in contemporanea. E non solo quando lavorano, ma anche nel tempo libero. Tutto possibile perché questa nuova serie svedese è ambientata ad Åre, una cittadina di poco più di mille abitanti nella parte nord-occidentale della Svezia al confine con la Norvegia. Un microcosmo dove tutti si conoscono: collaborano quando c'è da intervenire per un'emergenza con una squadra di soccorritori al completo, ma anche quando qualcuno del gruppo ha dei problemi, oppure c'è solo da bere assieme una birra al pub. È così che vicende professionali e personali finiscono per intrecciarsi secondo i canoni tradizionali delle fiction televisive. Solo che in questo caso sono immerse nella bellezza dei paesaggi nordici.
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