mercoledì 28 giugno 2006
Titolo strillo sul "La Stampa" di ieri (p. 13): «L'"eretico" Rosmini sarà beato». Giuste virgolette su "eretico": Antonio Rosmini, cristiano, prete, filosofo e fondatore tutto dedito a teologia e cultura alta mai fu eretico, cioè laceratore della comunità e negatore della fede. Qualche sua opera lungimirante fu talmente in anticipo sui tempi che destò sospetti e timori in ambienti rigidi e deputati più a conservare che a innovare, più a reprimere che a promuovere e quindi fu "proibita", ma lui, apprezzato ed amato anche dai Papi, messo sotto giudizio, non fu mai condannato e venne prosciolto. Il guaio però è che il pezzo inizia proprio così, "Da Eretico a Beato". E senza virgolette. È spettacolo: più che pensare si spara, ma in pagina i Talk Show stonano. Nel genere di mondanità da talk show vale anche("Corsera", pagine romane, 25/6, p. 12) una lettera a firma - autentica? Ndr - Sforza Ruspoli con questo titolo: «Un solo re, il Papa»! L'autore si dichiara monarchico, ma nega di riconoscere il titolo di re al discusso principe di cronacacce mondane. Affari suoi! Il guaio è nel seguito solenne: «Riconosco un solo re, il Santo Padre». Si calmi! Talora lo zelo eccessivo oltre che sbagliato è anche ridicolo. Uno ha il diritto di esserlo per conto suo, ma senza coinvolgere realtà troppo serie per il livello dei proclami. Restiamo nel campo del ridere: "Magazine"(15/6, p. 16) Vittorio Zincone ride del timore di un cardinale che equiparare unioni di fatto e famiglia possa aprire le porte alla poligamia. Domanda seria: a quel punto perché un'unione di fatto, se a tre o a quattro, non va più bene?
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