domenica 1 marzo 2009
«Giulio Giorello dice che le vere questioni del Paese sono, nell'ordine, precarietà del lavoro, disservizi, degrado urbano e scuola a pezzi». Applaude, venerdì, l'editoriale della direttora de "L'Unità", ma ovunque in pagina trovi innanzitutto i problemi imposti a tutti dalla pervicace ossessione di chi da 50 anni proclama la sua «laicità» a senso unico e che in
questi giorni celebra l'ennesimo Congresso trans-tutto, un «facite ammuìna» ove conta una sola voce che ce l'ha sempre con 2000 anni di Chiesa e, parassita perfetto, insulta e schiaffeggia tutti gli altri, alleati temporanei compresi. Scrivo mentre a Radio Radicale il devoto Marco Cappato strilla che dopo Welby e Englaro vanno creati nuovi «casi» che rovescino tutto contro il Vaticano. Leggi i giornali e trovi che questa ossessiva schizofrenia «spacca» proprio tutto. Stesso giorno, "Libero": "Il Pd si spacca", "Pd diviso su tutto, figurarsi sull'etica"; "Sole 24Ore": "Sul testamento il primo passo della nuova identità laica del Pd", "Il Pd di Franceschini subito diviso"; "Giornale": "Il testamento biologico stacca già la spina alla tregua teodem-Ds"; "Messaggero": "Bioetica, Pd di nuovo diviso"! Pagine su pagine. E "le vere questioni"? Niente o quasi. Ma almeno sull'"Unità"? No! "Testamento biologico: Rutelli e i teodem dividono il Pd" (p. 14). Seguono due vette. A p. 15 si attacca Panebianco che sul "Corsera" invitava proprio a mettere al centro quelle «vere questioni», e a p. 27 Luigi Manconi forza il testo del Catechismo per annunciare che «la Chiesa non dice no alla pena di morte». Oltre la schizofrenia: un suicidio politico!
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