Artisti si diventa. E d'estate... c'è più tempo
venerdì 27 luglio 2018

Artisti con una marcia in più si nasce ma non è detto che non lo si possa diventare se la passione va di pari passo con il puntiglio, lo studio, l’esercizio, la costanza e persino con un pizzico di ostinazione. Importanti sono i maestri, perché creatività e studio vanno di pari passo. L’editore Corraini – da quarant’anni in prima linea con libri, mostre, laboratori, sperimentazioni, progetti d’arte in collaborazione con artisti, illustratori e designer di fama italiani e stranieri – manda in libreria un manuale illustrato firmato dall’artista londinese Harriet Russell pieno di suggerimenti e dritte perché ciascuno possa dare sfogo con criterio alla propria creatività. Una guida anche per chi pensa di non essere portato per il disegno o la pittura. Tu sei un artista (16 euro), come recita il titolo, è il punto fermo da cui si parte.

Da qui, pagina dopo pagina Russell suggerisce le mosse giuste per mettersi alla prova e non perdersi d’animo: osservare attentamente la realtà individuando diversi punti di vista è la regola base per imparare a vedere le combinazioni di linee, curve, luci e ombre che popolano il mondo. E poi disegnare, usando colori, pastelli ma anche qualsiasi oggetto che lasci un segno sulla carta. Si possono copiare dipinti famosi, inventare carte da parati, libri pop up, realizzare graffiti e quanto la propria fantasia detta alla mano. Questo è solo l’inizio per trasformare in un’estate la propria stanza in una galleria d’arte. Dai 10 anni

Professionisti affiatati, Davide Calì e Marco Somà sono tornati a lavorare insieme regalandoci dopo “La regina delle rane” e “Il richiamo della palude” un altro albo di rara bellezza, Il venditore di Felicità, sempre per le Edizioni Kite (18 euro). Mentre Calì racconta una storia poeticamente surreale, Somà ne moltiplica l’impatto illustrando, com’è solito, fare scene di ampio respiro dove la marea di dettagli rapisce lo sguardo del lettore di ogni età. Il venditore di felicità altro non è che il signor Piccione, allegro ambulante che a bordo di un camioncino scoppiettante porta il suo carico di letizia a domicilio ai clienti volatili che abitano in deliziose casette sugli alberi. Quaglie, scriccioli, pettirossi, upupe...

Confezioni per tutte le esigenze e le tasche, barattoli piccoli, medi o extra large, da consumare in proprio o condividere in famiglia e con gli amici. I prezzi sono fissi e non si discutono perché, ritiene il signor Piccione, la felicità si vende ma non si svende. Si vende? Ecco il grande interrogativo che aleggia tra le righe e tra le tavole. E’ vero che oggi il mercato è globale e si vende qualsiasi cosa, però come si fa a vendere e ad acquistare barattoli di felicità? Un po’ come vendere la Fontana di Trevi, il Colosseo o l’Aria di Parigi. Difatti la storia prevede un sorprendente finale. Sarà il signor Topo a darci una bella lezione di saper vivere. Felicità può rimanere un parola vuota se non sappiamo riempirla di significati e di valori. Ciascuno a proprio modo. Dai 5 a 99 anni

Ha sempre saputo, fin da bambina, di voler fare la scrittrice. Fin da piccola ha vissuto con la sua immaginazione dentro esistenze parallele e mondi inventati; scrivere è stata da sempre la sua passione e poi è diventato il suo mestiere. Era un’attenta osservatrice Natalia, e non dimenticava nulla; una ragazzina tremendamente timida, taciturna, schiva, malinconica e persino musona, ma sempre in ascolto. Si racconta così Natalia Ginzburg, una delle più interessanti intellettuali e scrittrici della nostra letteratura del XX secolo, in questa particolarissima autobiografia – Natalia Ginzburg. Vocazione scrittrice, La Nuova Frontiera Junior, (13,50 euro) con le illustrazioni di Giulia Rossi - in cui è la giornalista Arianna Di Genova a prestarle la voce nel parlare di sé e ripercorrere la propria vita e i propri racconti ripescando personaggi, tempi e luoghi nella memoria.

Il padre medico, professore universitario, ebreo antifascista, la madre, donna di rara allegria, i tre fratelli, tutti antifascisti e la sorella diventata moglie di Adriano Olivetti, tutti protagonisti di quel “Lessico famigliare” con cui vinse nel 1963 il Premio Strega. E poi il marito Leone Ginzburg, “un comunista che faceva politica”, prima mandato al confino, poi perseguitato e torturato a morte in carcere; gli amici della cerchia dell’Einaudi da Cesare Pavese a Giulio Einaudi, da Italo Calvino a Bruno Munari a Felice Balbo. E infine la sua seconda vita con l’anglista Gabriele Baldini. Sullo sfondo, il malinconico racconto delle case e delle campagne nebbiose del Piemonte, le vie di Torino e quelle di Roma, gli autunni luminosi in quel di Pizzoli, in Abruzzo al confino, in esilio con il marito e i tre figli. Arianna Di Genova restituisce con leggerezza ai giovani lettori – anche a chi non ha mai letto nulla dell’autrice – il ritratto di una donna che ha attraversato dolori personali e tragedie universali come la guerra e la shoah, sempre con l’urgenza di scrivere e di farlo nel silenzio. “Natalia Ginzburg. Vocazione scrittrice” è l’ultima uscita, insieme a “Pier Paolo Pasolini. Il poeta corsaro” della collana “Scrittori del Novecento” de La Nuova Frontiera Junior, che raccoglie biografie di grandi autori del Novecento, raccontati da scrittori e studiosi contemporanei. Dai 14 anni

La noia di un ferragosto in città? Beh, non è proprio il caso di questa Storia d’agosto, di Agata e d’inchiostro firmata da Nadia Terranova che l’editore Sonda ripubblica ripescandola dal proprio catalogo. La vicenda che si snoda dall’11 al 15 agosto ha per protagonisti la dodicenne Agata Antenori e il diciottenne Gabo, il ragazzo delle pizze a domicilio. Il preambolo è che Agata e Leila, la sorella maggiore, dovrebbero passare ferragosto a casa in città mentre i genitori sono al capezzale della nonna in fin di vita in Svizzera.

Dovrebbero, perché in realtà Leila se l’è svignata di nascosto in montagna con l’ennesimo fidanzato, piantando Agata da sola, con una biblioteca a disposizione, un elenco di cose da non fare e un altro di scuse per coprirla quando chiama la mamma. Complice la pizza, consegnatale a casa, Gabo (che è segretamente innamorato di Leila) e Agata non solo fanno amicizia ma si avventurano – e lo raccontano entrambi, in capitoli a voci alternate in una sorta di diario - nel mondo losco e mafioso delle corse clandestine dei cavalli e dei combattimenti dei cani. Quello delle zoomafie e delle attività illegali legate al traffico e allo sfruttamento degli animali. Tutto ben spiegato da una scheda in appendice. Dai 13 anni.

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