La natura è geniale e noi copiamo da lei
lunedì 26 settembre 2022

LA NATURA NON HA COPYRIGHT. STEFANO ROCCIO; BEISLER; 19 EURO

Se non vi siete mai chiesti qual è stata l’idea geniale che ha sostenuto l’invenzione del velcro, la chiusura a incastro e a strappo usata per esempio in certe scarpe sportive, la risposta ha a che fare con una pianta erbacea della stessa famiglia del cardo, la bardana maggiore, i cui semi sono contenuti in un involucro uncinato che facilmente si attacca al pelo degli animali o agli abiti di chi li sfora. Un ingegnere svizzero negli anni ’40 del secolo scorso ne ha studiato il meccanismo progettando proprio il Velcro , diventato famoso dopo che la Nasa utilizzò questa tecnologia per migliorare il rapporto degli astronauti con gli oggetti in assenza di gravità. Replicando la struttura della seta dei ragni, biodegradabile, antibatterica e biocompatibile, alcuni ricercatori canadesi hanno invece prodotto un filo speciale da usare in campo medico, altri ne hanno studiato l’uso per materiali tecnici leggeri e ultraresistenti. Analizzando il cranio del picchio e la sua capacità di assorbire senza problemi gli urti e resistere mentre picchietta col becco e sbatte la testa contro un albero almeno 12 mila volte in un giorno, si stanno elaborando modelli di caschi più protettivi rispetto ai grandi impatti. E ancora analizzando la straordinaria capacità dei dromedari di far fronte al caldo e all’assenza di acqua si stanno elaborando tecnologie di raffreddamento passivo, senza energia dunque sostenibili, per la lunga conservazione di cibi e medicinali o nell’isolamento di edifici o nell’informatica. E se il miglior modello di braccio robotico di ultima generazione fosse stato realizzato studiando la complessità della muscolatura della proboscide di elefante? La natura è una risorsa illimitata e questi sono solo alcuni esempi di ciò che può fare la biomimesi - dal greco bios + mimesis, letteralmente “imitazione del vivente”- una nuova disciplina che guarda alla genialità del mondo naturale come un tutto che ha tanto da insegnarci nell’innovare e rendere la nostra vita più sostenibile. Questo libro, opera del giovane biologo e illustratore Stefano Roccio, racconta attraverso 36 esempi e un nutrito apparato di illustrazioni le enormi potenzialità della biomimesi mostrandoci come in ogni campo, dalla medicina, all’architettura, alla robotica, l’innovazione tecnologica stia avanzando imparando dalla saggezza della natura. Mimandone i meccanismi più straordinari. Per tutti i curiosi e per tutti quelli che pensano all’arte di copiare con intelligenza come a un modo nuovo di imparare. Dai 14 anni

TOM E PIPPO COMBINANO UN GUAIO. Helen Oxenbury; Camelozampa; 15 euro

Un altro colpo grosso dell’editore Camelozampa che finalmente ha riportato in Italia la serie di Tom e Pippo della grande Helen Oxenbury ad arricchire la collana “A bocca aperta” rivolta ai piccoli lettori da 0 a 3 anni. Una serie di culto quella inaugurata da Tom e Pippo combinano un guaio, pubblicata in Italia a metà degli anni ’80 solo in pochi titoli dalla Emme edizioni di Rosellina Archinto e poi uscita dal catalogo e sparita. Mai dunque, 35 anni dopo, un ritorno potrebbe essere più atteso perché queste storie minime e semplici ma straordinarie, amate in tutto il mondo, sono state e continuano ad esserlo, innovative, anzi rivoluzionarie. Helen Oxenbury, tra le più importanti autrici e illustratrici contemporanee, ha consegnato all’infanzia un classico, capace di attraversare il tempo senza soffrirne, che ha inaugurato un modo di comunicare con i bebè dai due anni, senza infingimenti, senza fare ricorso alla leziosità di personaggi animali umanizzati, ma dove il bambino stesso è protagonista in modo mai banale delle proprie esperienze. Qui, in veste di autrice e illustratrice, Oxenbury è maestra nel raccontare in modo straordinario l’ordinaria quotidianità del piccolo Tom e di Pippo l’inseparabile scimmietta di peluche, ovviamente suo alter ego. Tutto con un linguaggio piano e illustrazioni realistiche che lasciano trasparire le emozioni dei protagonisti. Una nuova traduzione (di Sara Saorin, con Francesca Segato anima della casa editrice), un formato analogo alla prima originale edizione inglese, pagine di cartoncino dai bordi arrotondati, resistenti all’uso di manine intraprendenti, completano l’operazione. ll prossimo volume Tom e Pippo leggono una storia sarà in libreria a gennaio 2023.

HO UN BUCO NEL CALZINO. Silvia Borando; Minibombo; 9,90 euro

Dopo la serie di Tutino e i due volumi di Teresa Sdralevich (La mia famiglia mi somiglia e La mia famiglia è uno zoo) si arricchisce di nuovi titoli la collana “Bombi di cartoni”, piccoli volumi cartonati resistenti agli usi pericolati dei piccoli lettori tra uno e due anni. Entrambi ideati da Silvia Borando, stile Minibombo al cento per cento: storia breve, colpo di scena finale con sorpresa e risata, testo minimo, illustrazioni ben definite e colori vivaci su sfondo bianco. I calzini si sa, colpa dell’uso, vanno incontro a certi inconvenienti piuttosto imbarazzanti. I buchi. Alce sconfortato ci mostra il suo, ma non è il solo perché altri personaggi di pagina in pagina sono alle prese con i propri abiti in cui fa bella vista un bel foro. Che di fatto è anche un foro nella pagina. La sorpresa arriva nel gran finale, quando la spinosa situazione viene denunciata dall’ultimo protagonista. Lamentarsi è normale ma attenzione, c’è sempre chi sta peggio… Lo stesso succede in Ho un sasso nella scarpa. Un guaio assai fastidioso e molto comune, se non fosse che, pure in questo caso, potrebbe andare anche peggio.

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