Ragazze, fatevi spazio! Con la testa e con il cuore
mercoledì 26 aprile 2023

SEI UN UNIVERSO; ELVINA FINZI E AMALIA ERCOLI FINZI; MONDADORI; 14 EURO

Che le ragazze possano scegliere e fare nella vita tutto ciò che desiderano, alla pari dei ragazzi secondo le proprie capacità e inclinazioni, è una convinzione che Amalia ha maturato fin da bambina. Le fa eco Elvina, anche lei convinta che un Paese dove c’è spazio per le ragazze è un Paese lungimirante e pieno di futuro, visto che nel mondo di domani ci sarà sempre più bisogno di unire intelligenza e sensibilità, cervello e cuore, qualità che certo non difettano alle ragazze. Amalia Ercoli Finzi, classe 1937, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica, tra i tanti prestigiosi incarichi anche consulente della Nasa e dell’Esa, ed Elvina Finzi, sua figlia classe 1976, anche lei laureata in ingegneria con dottorato di ingegneria nucleare, non hanno mai creduto che le bambine non fossero adatte a qualcosa. Tantopiù a qualcosa che apparterrebbe esclusivamente alle capacità dei maschi. Le loro carriere lo dimostrano. Questo libro, pensato e realizzato per le ragazze, è un vademecum prezioso perché nato sull’esperienza, una sorta di valigia degli attrezzi per farsi spazio nel mondo perché pensare in grande è sacrosanto e i sogni vanno rivendicati e realizzati. Poiché per affermarsi ancora oggi in un mondo a misura maschile alle donne costa il doppio della fatica, avvertono le due autrici, occorreranno stima di sé, preparazione, capacità di puntare in alto, spirito di iniziativa e di collaborazione, coraggio e non da ultimo, salute di ferro, nervi d’acciaio e una famiglia capace di sostenere e incoraggiare le scelte, oltre che ancora attenta a riconoscere i traguardi. Non è solo questione di successo ma di cura di sé. Scusate se è poco. Dai 13 anni

DIARIO DI UN SOGNO POSSIBILE. GINO STRADA; FELTRINELLI KIDS; 14 EURO

La prima volta è stata alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, dall’altra parte del mondo, a Quetta in Pakistan ai confini con l’Afghanistan in guerra, qui Gino Strada da chirurgo vi era approdato con la Croce Rossa internazionale un po’ per caso, ma presto davanti all’orrore dei morti e dei feriti uomini, donne e bambini inermi, aveva capito non solo che in quei territori era indispensabile una medicina d’urgenza, ma soprattutto che la guerra non è mai la soluzione, piuttosto il problema. Il male assoluto. Dall’Afghanistan alla Somalia, alla Bosnia all’Etiopia, al Corno d’Africa ai tanti Paesi dilaniati bombe quello di Gino Strada è diventato un infaticabile e appassionato impegno a non arrendersi all’inevitabilità della guerra, ad andare dove era necessario a garantire il diritto a essere accolti e curati di chi la guerra la subisce e la patisce con ferite, mutilazioni, traumi. Nove su dieci civili. Queste pagine non vogliono essere una semplice autobiografia, né solo una geografia degli interventi nei territori sconvolti da guerre ed emergenze umanitarie, quanto piuttosto una testimonianza per un passaggio di testimone offerto ai ragazzi e alle ragazze, su quanto Gino Strada con Emergency ha visto e vissuto in prima persona. Su quanto ha capito guardando il mondo dalla parte della guerra facendo della propria vita una cosa “straordinariamente banale e profondamente umana: occuparsi di altre persone, curarle”. Sono riflessioni, racconti di progetti e di solidarietà, ricordi, sogni, amarezze, convinzioni, memorie di sofferenze viste e condivise, a volte arginate, pensieri utili per interrogare giovani e adulti, che non possono rischiare di perdersi nell’indifferenza. Dai 13 anni

SYBERIA. GUIDO SGARDOLI; EDIZIONI SAN PAOLO; 16 EURO

Con Syberia, un racconto che è viaggio fisico e interiore in solitudine di un giovane alla ricerca di sé, Guido Sgardoli conclude l’ideale trilogia sulla complessità delle relazioni umane composta da “The frozen boy” e da “L’isola del muto”. Il viaggio di Janis, giovanissimo studente, dissidente polacco, arrestato e deportato in Siberia a sedici anni per aver manifestato contro lo zar, inizia un giorno ben preciso: è il 30 giugno 1908 quando un bagliore e poi con un boato terribile un’onda violenta – solo a posteriori il lettore capirà di cosa si è trattato – investe e travolge come un terremoto il territorio in cui sorge la katorga, il campo di reclusione e lavoro zarista, in cui Janis è prigioniero da due anni. Approfittando del catastrofico evento Janis scappa, preferendo l’incertezza di una fuga pericolosa a rischio della vita, alla certezza di una pena violenta e crudele ormai insoppprtabile. Una morte civile dilazionata. La taiga siberiana si rivela per ciò che è, una natura grandiosa, tanto meravigliosa e imponente quanto selvaggia e minacciosa. Immensa e ostile. Janis ha poco o nulla con sé, è finalmente libero ma deve sopravvivere, intraprendere un cammino sconosciuto in una foresta che brulica di insidie, affrontare oltre alla fame e alla sete, nugoli di insetti, lupi e una ferita niente affatto lieve. È solo con le sue paure, le sue angosce e i fantasmi del passato sulla sua famiglia che lo tormentano, ma è anche un ragazzo pieno di risorse e di speranze. Un sognatore e un poeta. Lungo la strada conoscerà la malvagità ma anche la generosità dell’umano, fronteggerà assalti di lupi e persino l’agguato di un’orsa fino all’incontro finale che lo costringerà a fare i conti con se stesso e cambierà il suo modo di guardare al mondo. Interessante e illuminante la nota finale dell’autore che svela il dietro le quinte del romanzo. Una lettura avvincente e ricca di suggestioni di una storia complessa che Sgardoli conduce con la sua consueta accurata verve narrativa, regalandole un finale sorprendente quanto aperto a più interpretazioni. Consigliato a lettori dai 15 ai 99 anni.

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