La barboncina scambiata e altri racconti per nonni e bebé
lunedì 11 settembre 2017

Eccolo Gastone, con l’aria da pascià, presentarsi seduto su una poltroncina a fiori. Del resto il protagonista è lui, uno dei quattro cuccioli di Madame Babette: quattro batuffoli bianchi, deliziosi esemplari di barboncino. Così in teoria, ma a ben guardarli i quattro hanno qualcosa di strano. O meglio lo strano è proprio Gastone. Mentre Fifì, Iris e Lilù sono vaporosamente minuscoli come una tazzina di tè, lui è basso e tarchiato come una teiera.


E non solo, a dispetto del fiocchetto rosa esibito al collo, e della buona educazione impartita da maman, il rude Gastone abbaia sguaiatamente e mangia scomposto mentre i piccoli tre guaiscono delicatamente e sorseggiano la pappa senza sbrodolarsi. Il mistero del cucciolo strano si chiarisce un pomeriggio al parco quando Madame Babette e figliolanza incrociano Madame Bulldog e i suoi figli, Rocky, Ricky, Alex e la piccola Sofia. Tre tarchiatelli bulldog francesi e manco a dirlo una delicata cucciola di barboncino. Per tutti è chiaro che un terribile errore è stato commesso. Non c’è dubbio e si capisce che errore… Ma come rimediare? Può bastare un altro semplice scambio? Gastone (Nord-Sud Edizioni; 13,90 euro) è un albo adorabile che gli adulti possono leggere ai più piccini, invitandoli a osservare le allegre tavole di Christian Robinson piene di dettagli curiosi che arricchiscono il testo vivace
e garbato di Kelly DiPucchio. Una storia che parla di fratellanza e di famiglia, il luogo in cui ciascuno può sentirsi sempre al posto giusto. Dai 3 anni.

Le domande dei bambini ci mettono alla prova. Esigono risposte convincenti e soprattutto veloci. Questo albo racconta che non è sempre necessario ricorrere alla scienza. Anzi, lavorare di fantasia è molto più appagante. Qui il quesito riguarda il colore dei capelli, ovvero Perché mio nonno ha i capelli bianchi, come recita il titolo di quest’albo firmato da Mauro Scarpa e illustrato da Felicita Sala, pubblicato da Zoolibri (15 euro) La domanda è ricorrente: ogni volta che il bambino la pone il nonno ride e sorride, perché sa che gli tocca inventare una nuova storia.


Tra nonno e nipote c’è un’intesa tacita sui racconti preferiti che meritano di essere ripetuti fino allo stremo. Non ce n’è per esempio come quello della neve, di quando il nonno era piccolo e faceva gli occhi dolci alla figlia del fornaio, incappando nei castighi di suo padre che
era un inflessibile generale. Una storia di amicizia, romantica e piena di poesia. Perché poi i capelli del nonno siano diventati bianchi i lettori dovranno scoprirlo da sé. Dai 3 anni.

Una storia lunga pochi attimi che sembrano un’eternità. Tutto accade al supermercato, con mamma e bambina davanti al banco dei mandarini. Questione di pochi secondi e la bambina è sparita. La domanda si leva con un pizzico di angoscia: ” Avete visto Anna? Era qui un momento fa, non può essere lontana” . Già, ma Anna come è fatta? I bambini al supermercato sono tanti e di Anna nessuno conosce nulla. È vero ha due codini e una gonna bianca, può sembrare una bambina come le altre ma in realtà Anna è unica, non somiglia a nessuno. E così le domande si fanno a ripetizione per comporre un identikit.


Ma raccontare per intero che tipo è una bambina non è facile, i particolari sono tanti e le variabili pure. Come cammina, come tiene le mani, come strabuzza gli occhi, come risponde a una domanda, come diventa ispida o si fa morbida, come corre o si riposa… Vergognosa o sicura di sé, a volte silenziosa altre chiacchierona… Poi, con gran sollievo di tutti Anna salta fuori e come un cerchio che si chiude, si torna alla normalità. Al banco dei mandarini. Dalle stesse autrici di Come funziona la maestra, Susanna Mattiangeli e Chiara Carrer, Avete visto Anna? (Il Castoro 14 euro) ricorda ai piccoli lettori (e agli adulti) la complessità e l’unicità di ogni persona. Sorprendente il tratto volutamente infantile a pennarello di Chiara Carrer che ci regala tavole
coloratissime e divertenti dove brilla l’infanzia nella sua diversità. Dai 3 anni.

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