Satira dopo il tg, le prove di Rai 2
venerdì 9 marzo 2018
Partire con un programma satirico il giorno dopo le elezioni significa avere tanta materia a disposizione e per di più di prima mano. Il gioco, pertanto, potrebbe risultare persino facile. Soprattutto se hai due comici pronti a improvvisare quanto basta. In effetti, la partenza di Quelli che... dopo il Tg, lunedì 5 marzo su Rai 2, è stata buona. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (meglio conosciuti come Luca & Paolo e basta) con il supporto di Mia Ceran, ovvero la stessa squadra domenicale di Quelli che il calcio, hanno ironizzato un po' su tutti: i Cinque stelle hanno preso tutti gli impegni tranne ridurre il debito pubblico e far vincere lo scudetto all'Inter; il Pd prende una valanga di voti all'estero: la fuga dei cervelli era una bufala; Berlusconi soddisfatto del quattordici per cento: «Mi hanno detto quattordici, ma ne dimostra perlomeno diciotto»; la nuova scissione di D'Alema: D e apostrofo da una parte, Alema dall'altra. E ancora le immagini di Bersani che mette nell'urna le schede senza togliere il tagliando antifrode. Di Battista che sbaglia seggio dopo aver cambiato residenza. Ubaldo Pantani che imita Massimo Cacciari e la sera dopo Matteo Salvini. Il senatore Antonio Razzi che interpreta se stesso. Ma in molti pensano che sia un'imitazione, tanto che dal giorno dopo nel “sottopancia” accanto al nome compare tra parentesi la dicitura “quello vero”. Talmente vero che sembra finto. Fatto sta che è proprio lui, il senatore ancora per poco, l'escluso dalla campagna elettorale, a commentare i risultati delle elezioni. L'approfondimento ironico continuerà ad andare in onda subito dopo il Tg2 dal lunedì al venerdì alle 21.05. Era già successo con Rai dire niùs, sempre con la Ceran, ma in quel caso in compagnia del Mago Forest e della Gialappa's band. Il tentativo resta quello di limitare a quell'ora la migrazione dei telespettatori verso Canale 5 e Striscia la notizia, il tg satirico per eccellenza, dal quale Quelli che... prende le mosse, ma poi si discosta per non avere servizi propri, se non un surreale e fasullo collegamento in esterna con “l'inviato di strada Mannucci”. Punta tutto, invece, sul riproporre le notizie della giornata, anche quelle di pochi minuti prima, con una chiave di lettura ironica e disincantata. Per la prima settimana ha funzionato. Dalla prossima staremo a vedere.
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