venerdì 9 giugno 2006
Ieri Fausto Bertinotti ("Messaggero", p. 9): "La politica sia autonoma dal Papa". Con bis su "Repubblica", p. 21: "Vaticano: 'La politica sia autonoma'". Chi direbbe il contrario? Ieri mattina, Radiouno Rai, a "Radioanch'io" dibattito su "Chiesa e Stato": per il "laico" Massimo Teodori "le leggi della Chiesa non possono essere imposte anche allo Stato". Ma qualcuno chiede il contrario? L'interlocutore Roberto Formigoni tenta invano di chiarire l'equivoco laicista che ripete il ritornello senza mai chiarirlo. La tesi dell'autonomia dello Stato dalla religione, cioè la laicità dello Stato, deve forse significare che se la Chiesa dice una cosa, la legge dello Stato deve sempre e necessariamente dire il contrario? Sta scritto "non rubare"? Lo Stato per dirsi laico deve autorizzare il furto? O "non ammazzare" ecc"Allora? L'equivoco impazza ieri pure su "Repubblica", quasi 2 pagine con Eugenio Scalfari, Gustavo Zagrebelski e anche Pietro Scoppola : "Ratzinger, i cattolici e la democrazia". Per Eugenio Scalfari, che è il pilota, la Chiesa si intromette aggressiva nella politica italiana tout court per il semplice fatto che parla di cose che vanno oltre culto e roba celeste, come famiglia, vita, solidarietà, pace e giustizia. Si ripete l'equivoco. A Malpelo - ma forse è disinformato - risulta che le leggi, da noi come altrove, non le faccia la Chiesa. Essa parla, sì, ma poi a decidere è il libero Parlamento, eletto dai liberi cittadini. O - domanda ai Bertinotti, Teodori e Scalfari - è libero solo chi, cittadino e parlamentare, decide sempre di negare ciò che dicono i preti? Basta saperlo"
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