mercoledì 16 febbraio 2011
Ieri su "Liberal" (pp. 6-9) Pezzotta " "Sì, io sono puritano come i padri dell'America" " riflette saggio sulla sua partecipazione alla manifestazione delle donne a Bergamo, poi Accattoli " "Cosa di più si può chiedere alla Chiesa?" " mostra la chiarezza delle "parole cattoliche" di Bagnasco, Crociata e Tarquinio sul dovere di «esemplarità nel pubblico e nel privato» per chi ha cariche istituzionali, e infine Binetti " "In nome del Rosa" " dice che quella manifestazione «rivela molto più di quello che i media hanno voluto far vedere», cioè che «c'è un Paese diverso e migliore della tv». Perfetto. Ero lì con mia moglie, ho visto tanti amici e ho ascoltato le forti parole di Suor Eugenia, applaudite da tutti. Ho incontrato anche un notissimo e stimato uomo di giornali e di libri, qui parecchie volte criticato, dicendogli amichevolmente: «Su questo del tutto d'accordo, su altro no»! Alludevo anche al brutto cartellone "Né Dio, né Chiesa!" offensivo per tanti presenti ed esibito poi anche in Tv. Mescolare idee giuste con azioni e pretese sbagliate falsifica tutto e trasforma la morale in moralismo, sempre immorale. Ieri p. es. "Repubblica", entusiasta della «manifestazione della dignità delle donne», la ricorda in prima come "Una lezione ai maschi", ma poi a p. 5 intera offre un corpo quasi nudo di donna a colori, alle pp. 24/25 si ripete, alle pp. 38/39 pare teorizzare il tutto, a tutta p. 42 insiste con un topless e a p. 59 riporta con ammirazione un brano di Denis Diderot che racconta una sua abitudine: «Mi siedo su una panchina e guardo le ragazze che adescano i clienti sotto i portici, li portano con loro in certi alberghetti" e intanto seguo i miei pensieri che vanno e vengono nella mia mente come quelle ragazze" ». Proprio sul tema! Forse qualcosa non fila"
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