martedì 19 dicembre 2017
È tutta colpa di Ancelotti. Ha fatto nascere la illimitata fiducia nel tecnico allevato in casa. Da giocatore. Bene Sacchi, bene Capello (ex giocatore fatto allenatore), bene anche Allegri, non bene Zaccheroni, Terim, Tabarez e chissà chi dimentico... Dunque Seedorf, Pippo Inzaghi, Brocchi, via Montella (mica male) ecco Rino Gattuso. Sembra ci sia ancora la mano di Berlusconi padre da quando quella di Barbara ha rimosso l'ultimo vincitore, dunque Max Allegri, il cui unico difetto era l'origine livornese (secondo il padre, memore di quella parata di “bandane labroniche” a San Siro, ricordate?) e poco amico di Pato (secondo la figlia seduttrice e ripudiante del giovane brasiliano ora transfugo in Cina). Poi la fretta: poca fiducia nel Signor Seedorf, troppa fretta con il Signor Pippo, troppo poco carisma il signor Brocchi. Così si arriva a Gattuso fidando nel suo proverbiale ringhio, come mettersi in casa Mike Hammer, il ruvido poliziotto privato ringhioso e “martello” di Mickey Spillane. Solo che i ragazzi del Milan non sono bad boys, la loro notte non è tenera, ce la mettono tutta e a volte entusiasmano, ma non illudetevi: è un caso che sia andato tutto a posto, come contro il Verona di Coppa Italia, perché subito tutto torna come prima, come contro il Verona di campionato. Perché manca una strategia, è ovvio, visto che manca lo stratega, ruolo lasciato scoperto da Fassone e Mirabelli fin dai giorni di Montella. Dirò una banalità: io avrei cercato un tecnico maturo, un esperto “pontiere” per far crescere i ragazzi di qualità - ce ne sono - e avviare la nuova “Era Cinese”. Galliani non avrebbe avuto dubbi: Spalletti. L'ha corteggiato per anni, se l'è visto all'Inter. Zero stratega (ma quali progetti avranno presentato a Gattuso se non un posticino in Europa League per accontentare il Signor Lì), tattico inesperto, condottiero immaturo: Ringhio ha detto l'unica verità possibile al momento: «Non sono Padre Pio». Il che gli fa onore, non solo per umiltà ma per aver capito in fretta che questo Milan ha bisogno di miracoli. Maghi in giro non ne vedo ma sospetto che i cinesi prima di buttare il bambino con l'acqua sporca abbiano in testa un supermanager salvatutto. Chi lo porterà? Babbo Natale o la Befana?
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