martedì 21 novembre 2017
Notizie singolari. Qui (16/11, p. 21) parola di Francesco: «L'Eucaristia preghiera per eccellenza». Con alcuni spunti: «Non è uno spettacolo. Nella Comunione il Signore incontra la nostra fragilità». Dunque "pregare", al centro di tutto. E domenica 19 ("Avvenire" di Milano, p. 1) parole dell'arcivescovo Delpini all'assemblea degli Oratori della città: «Insegnare a pregare tema irrinunciabile»! «Pregare all'Oratorio»! Paiono cose lontane, ma sono sempre al cuore del messaggio e ogni tanto – anzi ogni poco – vale la pena di sentirle ricordare, mentre troppo spesso in tante pagine, quando si parla di Chiesa e si fa parlare la Chiesa le chiacchiere sostituiscono la sostanza. Così per esempio ("Giornale" 19/11, p. 18) trovi l'annuncio: «Nuova svolta di Francesco: i Nunzi controllati da Parolin». Può servire a dipingere questo pontificato come accentratore di potere, e a dare una verniciata di "secondino" al Segretario di Stato. «Svolta»? Da sempre la Segreteria di Stato, e quindi il suo vertice gestisce i rapporti internazionali attraverso i Nunzi Apostolici. Acqua calda, quindi, passata per fresca… Tutto serve alle teste d'ariete del sensazionalismo.
Altra notizia particolare? Qui giovedì una pagina di "Agorà": «Laras. Una voce per il dialogo». Bel ricordo del rabbino capo di Ancona, Livorno e Milano, grande protagonista del dialogo ripreso e praticato tra ebrei e cattolici… Mi tornano alla mente le trasmissioni Rai del "Rosh haShanà", il Capodanno Ebraico, che per parecchi anni ho commentato in diretta dal Tempio di Roma: vicinanza pur carica di storia non sempre bella, ma forte e avvertita prossimità nel richiamo profondo alla "radice" comune, parole, suoni, gesti, luci e l'emozione del momento in cui i padri coprono con il mantello i fratelli e i figli. Ben oltre la memoria, una strada che si apre. Chi la guida non siamo noi…
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