giovedì 12 maggio 2011
«Perché i Responsabili dicono tante scemenze in libertà?» Chiede così "Il Foglio" (9/5, p. 1): bersaglio politico di cui qui non discuto. Ma se "i Responsabili" diventano "irresponsabili" il problema è grave. Un esempio è su "Repubblica" (6/5, p. 4): «La mia nomina fuori sacco aiutata anche dalla Chiesa»! Il sempre pungente Antonello Caporale intervista l'onorevole Giampiero Catone, definito uno «entrato dalla finestra nella stanza del governo» che proclama la sua «intima connessione con la Chiesa»: «Perché dovrei tacere? La Chiesa ha sempre speso buone parole per me. Conosco cinque o sei cardinali. Qualcuno avrà telefonato». Solo "scemenza in libertà", questa? Onestamente chi su un giornale si trova citato perché chiama in causa "la Chiesa"(!) nientemeno per una poltrona di governo, e poi non smentisce, non precisa, non protesta per l'attribuzione di una vanteria così indecente, chiunque esso sia " sostiene Malpelo " fa peggio di una vera "scemenza". La Chiesa, per fortuna, da duemila anni è "ben altro" e al di là di ogni strumentalità di basso livello qui andrebbe invocato il vero e proprio famoso "benaltrismo" molto di moda in politica oggi. Vale per le scemenze ridicole. Poi ci sono anche quelle gravissime. Lunedì su tutti i giornali notizia di incendi e strage al Cairo: "La Stampa": «Islamisti bruciano due chiese copte», «Caccia al copto espiatorio», "Corsera": «Assalto a due chiese», «Il Cairo, assalto alle chiese», ecc. Eppure domenica, "Tg3 per i sordi": «Al Cairo violenti scontri tra musulmani e cristiani" Almeno sei le vittime dell'intolleranza religiosa». Neutrali come l'automobilista che racconta ai vigili: «Quell'albero mi è proprio venuto addosso!».
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