domenica 25 luglio 2004
Tu mi cammini a fianco, o Signore, orma non lascia in terra il tuo passo. Non vedo te: ma sento e respiro la tua presenza in ogni filo d'erba, in ogni atomo d'aria che mi nutre. Quando ero ragazzino imparavo a memoria le sue poesie che costellavano i testi scolastici, e così facevano, credo, molti lettori della mia età. Ora Ada Negri, nata a Lodi nel 1870 e morta a Milano nel 1945, è quasi del tutto dimenticata. La sua figura mi si è presentata nei giorni scorsi quando, per caso, mi sono imbattuto in una lettera autografa, da lei indirizzata a un mio predecessore qui alla Biblioteca Ambrosiana, nella quale elegantemente si esimeva dal dare un giudizio su una raccolta di versi inviatale. La sua religiosità affiora a più riprese nei suoi scritti, come accade appunto in questa preghiera che vorrei proporre come invocazione da pronunziare di fronte ai paesaggi estivi o ai piccoli segni della natura. Dio rimane invisibile, eppure si può «sentirne e respirarne la presenza» non solo entrando nella quiete in penombra di una chiesa, ma anche inoltrandosi nel grande tempio cosmico. L'immagine delle orme non impresse nel terreno sembra evocare il Salmo 77, 20: «Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque, ma le tue orme rimasero invisibili». Anche il Cristo risorto - diceva un teologo - è "una presenza-assenza". È al nostro fianco, ne sentiamo talora il respiro e il calore, eppure egli ci sfugge quando vogliamo verificarlo, piegarlo alla nostra volontà. È questo il misterioso segreto della fede, fatto di vicinanza e di silenzio, di luce e di tenebra.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: