venerdì 4 dicembre 2009
Ieri in pagina diluvio di religione, con acqua non sempre pulita dal cielo. Sul "Riformista" (p. 12) bella «Apologia laica per l'ora di religione»: per Gabriele Fadini «nel nostro contesto culturale la parola di Dio rappresenta una crescita per tutta l'umanità». "Repubblica" (p. 7) poi ripete lo strano rilievo sul fatto che il pentito mafioso al centro della cronaca ora" «studia teologia». Stessa "Repubblica" (p. 43) Nicola Cabibbo, fisico di fama mondiale e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, polemizza con Roberto De Mattei, cattolico a modo suo e nostalgico di un passato religioso e sociale ormai per fortuna lontano, che di recente ha accusato esplicitamente di eresia il grande teologo Karl Rahner " dando così dell'incompetente a tutti gli illustri teologi che con lui hanno lavorato per anni, nessuno escluso " e ora con convegni appositi che difende sul "Foglio" (2/12, p. 2) pretende di dimostrare che l'evoluzionismo come tale, in qualsiasi forma e con qualsiasi specificazione, è incompatibile con la fede cristiana e cattolica. Per lui il «creazionismo» che si pretende teoria scientifica, ben diverso dalla fede nella creazione divina, sarebbe verità assoluta di fede e di ragione. Ma così smentisce non solo fior di teologi cattolici, ma anche i Papi da Pio XII fino a Benedetto XVI, tutti apertamente in errore. Troppo! Ma è fenomeno frequente, tra illustri. Di recente p. es. ("Corsera", 15/11, p. 27: «Le Chiese e la finanza. L'utilità del Purgatorio») Sergio Romano pretendeva di ridurre a furbizia mercantilistica, e simoniaca, la dottrina cattolica del Purgatorio. Una pretesa eccessiva"
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