In occasione della sedicesima Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, O anche No, il programma di inclusione sociale e disabilità condotto da Paola Severini Melograni, ha proposto due momenti, venerdì sera e domenica mattina su Rai 3 (recuperabili su RaiPlay), che hanno realmente contribuito a una presa di coscienza e di conoscenza su un disturbo del neurosviluppo di cui si sa poco e soprattutto non sappiamo come comportarci di fronte a chi ne è affetto. Eppure, come dice un insegnante di sostegno in una delle tante interviste realizzate per l’occasione, «con questi ragazzi non possiamo permetterci di sbagliare». Tanto meno se lo possono permettere i genitori, troppo spesso abbandonati a se stessi, anche perché per lo Stato quando un ragazzo autistico diventa maggiorenne è come se fosse guarito: finisce il supporto alle famiglie. Invece, è proprio il dopo di noi l’angoscia di chi ha figli con lo spettro autistico. Illuminante, in questo senso, l’intervista a Mimmo Pesce, conduttore radiofonico, attivista per la sensibilizzazione sull’inclusione delle persone con neuro-diversità, padre di un ragazzo autistico e autore del libro Mio figlio è uno sgusciato. Sette parole e ½ sull’autismo, in cui una delle parole più importanti è senz’altro «domani». Da segnalare, tra le altre, anche l’intervista con Daniele Mencarelli, autore di Fame d’aria e dell’ormai popolare (grazie alla serie tv) Tutto chiede salvezza. Da rilanciare, infine, l’appello di Paola Severini con la scrittrice Edith Bruck per abolire la definizione di «Sindrome di Asperger» per indicare l’autismo leggero. Anche in questo caso, troppi non sanno che il pediatra austriaco Hans Asperger, a lungo riconosciuto come un pioniere nello studio dell’autismo, è stato durante il nazismo tra i responsabili dell’uccisione di bambini con disabilità. © riproduzione riservata