Rai 2. Ti sento suono, così forte e profondo
giovedì 21 gennaio 2021
A Rai 2 succede qualcosa che all'apparenza può sembrare strano o quantomeno curioso. Mentre si dice la tv è fatta soprattutto di immagini, la seconda rete Rai manda in contemporanea due programmi basati sulla voce e sui suoni, entrambi in seconda serata. Da lunedì prossimo torna Voice anatomy, format piuttosto originale sul ruolo della voce in cinema, nella musica e non solo, condotto dall'attore e doppiatore Pino Insegno. Mentre da martedì scorso è in onda il nuovo programma di Pierluigi Diaco, Ti sento, che ha come filo conduttore i suoni e quello che possono evocare, facendo propria la riflessione del regista Robert Bresson per cui l'occhio è superficiale, mentre l'orecchio è profondo: «Il fischio di una locomotiva ci suggerisce l'immagine di una stazione intera, il suono di un film agisce sullo spettatore in modo metaforico. Colpisce aree remote della nostra psiche». È anche vero che la stessa radio sta andando sempre più in televisione. E manco a dirlo anche su Rai 2 che, ad esempio, tutte le mattine dal lunedì al venerdì propone in video Radio 2 Social club. Per non parlare del fatto che oggi quasi tutte le emittenti radiofoniche hanno una cosiddetta versione visual. Detto questo, torniamo al Ti sento condotto da Diaco, spinto al debutto verso la terza serata dai supplementari della partita di Coppa Italia Roma-Spezia proprio nella serata che aveva come primo ospite il commissario tecnico della Nazionale di calcio Roberto Mancini. Scherzi del destino a parte, Ti sento non è altro che una lunga intervista, un garbato faccia a faccia di un'ora, con i ritmi lenti e distesi che piacciano al conduttore, in un clima serale che gli somiglia, per una sorta di confessione davanti alle telecamere dove i suoni (la campanella di scuola, una canzone o la sirena di un'ambulanza) non sono altro che il pretesto per introdurre i vari argomenti, anche quelli che riguardano la sfera privata e che malvolentieri i personaggi pubblici mettono in piazza. È così che Mancini può parlare del calcio dei suoi tempi come dei pellegrinaggi a Medjugorje. Il tutto commentato in tempo reale dalla pittura sull'acqua dell'artista Get Tessaro in forma di retro-proiezioni sugli schermi che circondano lo studio.
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